PETACCIATO-LARINO. Sulla sentenza di non luogo a procedere emessa dal gup presso il Tribunale di Larino Fderico Scioli – perché il fatto non costituisce reato – scagionati da ogni accusa Roberto Di Pardo, Luisa Caruso, Federica Capodaglio, Nicola Del Re e Stefano Labbate.
Vicenda che riguardava il contenzioso dell’accertamento Ici-Imu-Tasi relativamente alle piattaforme petrolifere per l’estrazione di idrocarburi insistenti nel tratto antistante il litorale marino del Comune di Petacciato e, quindi, il conferimento dell’incarico all’avvocato Stefano Labbate.
Soddisfazione del collegio difensivo composto dagli avvocati Giuseppe De Michele, Mariano Prencipe, Tascione Arnaldo, Alessandra Cappa, Giuseppe Gileno, Diego Sabatino, Antonio D’Ettorre e Joe Mileti. In merito, abbiamo intervistato l’ex sindaco e ora consigliere regionale, Roberto Di Pardo.
Consigliere Di Pardo, un esito che per quanto vi riguarda consideravate scontato, o sbagliamo?
«Non sbaglia assolutamente. Ho sempre ritenuto privo di ogni fondamento giuridico l’esposto ma avevo piena fiducia nell’operato della magistratura. Certo è che non è bello trovarsi in situazioni simili solo perché esposti politicamente. Ritengo che le questioni amministrative vadano risolte in ambiti istituzionali e non per vie giudiziarie. Ho vissuto una vicenda analoga al Cosib con il ricorso all’Anac e tutt’ora, grazie a esposti “insignificanti”, forse ancora più di quello da cui siamo stati prosciolti, ho ancora qualche vicenda appesa seppur in via di chiusura. Risolto questa in oggetto e quella dell’Anac, le altre mi fanno sorridere. Ma sono stufo…»
Come ha vissuto questi due anni, in cui ha comunque chiesto e ottenuto fiducia dall’elettorato, prima alle comunali e quindi alle regionali.
«Guardi il proscioglimento più bello l’ho ricevuto nel giugno del 2022, con la riconferma a sindaco. L’amministrazione tutta, coinvolta in questo esposto, ha chiesto la fiducia ai cittadini. La campagna elettorale, si ricorderà, è stata impostata tutta su questa vicenda! E i cittadini di Petacciato ci hanno prosciolto votandoci in massa! Oggi a vincere sono loro! È stata premiata e riconosciuta la fiducia che ci hanno accordato un anno e mezzo fa».
Cosa resta di questa vicenda?
«Certo, non nego che sono stati anni non facili… perché vivere sapendo che qualcuno, fosse anche solo uno, possa dubitare del tuo operato, non ti fa stare sereno. Post sui social, articoli, comizi e “chiacchiere da bar” non fanno stare bene. Vivo, e la vivo appieno, una piccola comunità nella quale tutto si conoscono. Da un lato aiuta Dall’altro no. Ma non ho mai perso la serenità. Mai. Solo dispiaciuto per aver trascinato in una mia idea, quella di chiedere i tributi alle piattaforme, colleghi che poi hanno dovuto vivere questa vicenda Questo mi ha fatto stare male. Ma vederli ricandidati nel 2022 al mio fianco mi ha dato anche tanta forza. Tanta amarezza… tanta resta comunque. Ieri, alla notizia del proscioglimento, tanti amici e conoscenti mi hanno inviato attestati di stima e solidarietà… ma anche tanti messaggi, post o commenti che giravano in piena campagna elettorale da parte di, pochi a dir la verità, taluni soggetti. Ecco, a loro auguro di non trovarsi mai di fronte agli stessi modi di fare politica».