SAN GIULIANO DI PUGLIA. L’ingegner Alessandro Martelli ha collaudato i sistemi antisismici della scuola nuova di San Giuliano di Puglia ed è legato alla comunità. Per questo, ieri, il tecnico dell’Enea ha diffuso il suo personale ricordo sulla tragedia avvenuta 21 anni fa.
«Il sisma di magnitudo momento Mw 6,0 a San Giuliano di Puglia, il 31 ottobre 2002, portò alla morte tanti bambini, a causa del crollo della loro scuola elementare: fu il sisma del Molise e della Puglia.
Di tale terremoto, del crollo della scuola e della sua ricostruzione (con il mio collaudo statico in corso d’opera), utilizzando un sistema d’isolamento sismico alla base, scriverò domani, anche in base ad un mio articolo che, appunto, domani dovrebbe essere pubblicato. Ripropongo nuovamente elementi che dovrebbero far riflettere chi continua a non (voler?) capire la necessità e l’urgenza di attuare, in Italia, corrette politiche di prevenzione sismica: le tombe dei 27 bambini morti (assieme ad una loro maestra) 21 anni fa a San Giuliano di Puglia, a causa del crollo della loro scuola e la stessa loro scuola crollata Ripensando anche oggi al tragico crollo della scuola Francesco Jovine durante il terremoto del 31 ottobre 2002, non posso fare a meno di ricordare nuovamente i numerosi colloqui che, dopo il sisma, ebbi con l’allora sindaco Antonio Borrelli, riprendendo quanto già ricordai nel 2021. Giunsi alla scuola quando ancora si stava scavando fra le macerie e lì conobbi Antonio, che non se ne andò neppure per un attimo, neppure quando dalle macerie fu estratta morta sua figlia Antonella. Antonio era straziato.
Però, non lo era soltanto per la perdita della figlia, ma anche per la morte degli altri 26 bambini e della maestra. Si sentiva del tutto colpevole per aver firmato l’autorizzazione per la sopraelevazione della scuola, fidandosi dei suoi tecnici. Sapeva bene che la responsabilità finale era sua e mi disse più volte che meritava di essere condannato (come poi effettivamente fu). Non voglio certamente giustificare Antonio, che, come tanti altri (pure ora, purtroppo), non si rendeva conto dell’esistenza del rischio sismico (altrimenti non avrebbe fatto frequentare la scuola ai suoi figli). Ricordo anche che né Antonio né sua moglie ebbero poi la possibilità di andare al cimitero senza essere insultati. Dovettero pure andarsene da San Giuliano di Puglia. A San Giuliano di Puglia, paese del tutto pacifico prima del terremoto, la popolazione si divise in due fazioni: coloro che avevano avuto figli morti si misero ad odiare quelli i cui figli, invece, erano sopravvissuti. È una vicenda terribile, come, purtroppo, tante ancora ce ne saranno in Italia, fino a che le nostre Istituzioni ed i nostri concittadini non prenderanno coscienza del fatto che il rischio sismico, In Italia, pende come una spada di Damocle sulle nostre teste.
E dirlo, scriverlo, farlo comprendere, non è una “iettatura”, come troppo spesso molti tendono a pensare (facendo pure tanto di scongiuri) in questo nostro superstizioso Paese. Si tratta, semplicemente, di realismo: crudo, forte, non facile da accettare, ma pur sempre realismo. Nel 2006 (se ben ricordo) finalmente iniziarono i lavori per la ricostruzione della scuola Francesco Jovine. Ciò avvenne in una posizione diversa da quella del precedente edificio, come parte del nuovo complesso edilizio “Le Tre Torri”. Ricordo bene anche quanto dovetti insistere (fino a quando il dottor Guido Bertolaso mi diede ragione) perché nel progetto della nuova scuola fosse introdotto, per la prima volta (per una scuola italiana) l’isolamento sismico (che inizialmente non era previsto). Il progetto convenzionale iniziale fu così modificato, introducendo, appunto, un sistema d’isolamento sismico, grazie ad un gruppo di esperti, coordinato dall’ingegner Paolo Clemente dell’Enea, cui facevano parte anche il Prof. Mauro Dolce dell’Università della Basilicata, l’ing. Giacomo Buffarini dell’Enea ed il Prof. Alberto Parducci dell’Università di Perugia, in qualità di consulente dell’Enea.
La nuova scuola fu protetta dal sisma inserendo alla sua base 61 isolatori elastomerici ad alto smorzamento (High Damping Rubber Bearing o HDRB) e 12 isolatori a scorrimento a superficie piana (Sliding Device o SD) e fu collaudata in corso d’opera dall’ing. Claudio Pasquale e da me il 2 settembre 2008.
L’isolamento sismico della nuova scuola Francesco Jovine e delle altre parti del complesso “Le Tre Torri” di San Giuliano di Puglia fu un’ulteriore dimostrazione del fatto che le moderne tecnologie antisismiche le possediamo da tempo anche in Italia. Perché non le applichiamo ben più largamente di quanto ora facciamo (sia per la costruzione che per l’adeguamento sismico anzitutto delle nostre scuole e dei nostri ospedali, ma anche dei nostri altri edifici, pure residenziali, dei nostri ponti e viadotti, e dei nostri impianti chimici a Rischio di Incidente Rilevante)? Quanto sopra l’abbiamo da tanto tempo proposto, anche alle nostre Istituzioni: ciò permetterebbe, anzitutto, di salvare tante vite umane, poi anche di evitare di spendere somme enormi in demolizioni di edifici danneggiati e ricostruzioni dopo terremoti violenti, eventi (come ben sappiamo), non rari, in Italia. Perché, in Italia, si continua fare assai poca prevenzione sismica, per poi spargere lacrime in Tv dopo un terremoto violento?»