COLLETORTO. Un pubblico numeroso e attento ha seguito a Muro Lucano la presentazione del libro di Luigi Pizzuto “Giovanna I d’Angiò. Storia, teatro, poesia e leggenda”. L’iniziativa si deve al Comune e all’Unitre della cittadina lucana che, nell’occasione, ha inaugurato la nuova sede, con locali polifunzionali, ampi e spaziosi. In sede di presentazione la presidente dell’Unitre Milena Nigro ha sottolineato come siano importanti questi appuntamenti culturali strettamente legati alla storia del territorio nei nuovi spazi, appunto, dove l’Università svolge una funzione sociale di rilievo. Un vero e proprio presidio di educazione permanente.
La vicesindaca Rosalba Zaccardo ha ringraziato i promotori per il proficuo lavoro che svolgono assieme ai soci, complimentandosi con l’autore del libro per l’amore destinato alla storia e alle risorse culturali del luogo tanto care ai muresi. Chiara Ponte, storica del luogo, autrice di diverse monografie di natura storica e narrativa su Giovanna I d’Angiò, ha ringraziato la relatrice, professoressa Nunziata Zampino, docente di lettere presso il Liceo Scientifico Fermi Pasolini, per aver coinvolto gli alunni in un’esperienza teatrale sui contenuti del testo, ponendo l’accento sugli eventi che colpiscono e sul tono emotivo dei personaggi. «La lettura del libro scritto da Luigi Pizzuto – ha precisato la relatrice Nunziata Zampino – è senz’altro piacevolissima e tra l’altro coinvolgente, perché sulla scena, in una sorta di composizione manzoniana, presenta storie piene di pathos espressivo e, dunque, alquanto emotive, accompagnate da una descrizione senz’altro molto viva dei personaggi e della stessa regina. La cultura di Giovanna d’Angiò e la sua sensibilità nell’arte del governare s’impongono nel corso di una narrazione originale. Sul piano grafico, poi, la pubblicazione è un vero gioiello.
E’ ricca di illustrazioni originali, inedite, che lasciano ampio spazio alla riflessione e alla curiosità. Magnifici i disegni di Jean Luciano in prima e quarta di copertina». «C’è un forte legame – ha proseguito Chiara Ponte – tra Colletorto, il luogo dove la regina ha voluto edificare una bella torre merlata, e la città di Muro Lucano, dove, appunto, nel suo castello Giovanna I d’Angiò venne barbaramente assassinata. Colletorto, in provincia di Campobasso, possiede un borgo angioino suggestivo e caratteristico, dove la voce della pietra si fa sentire. All’ombra della torre, da oltre vent’anni si svolge un magnifico corteo storico, ideato dall’autore del libro, a cui diamo con piacere il benvenuto nella nostra città. Giovanna I d’Angiò è uno dei personaggi femminili più interessanti del Medioevo. Una donna fuori dal comune per la sua epoca. Sebbene per secoli sia stata descritta, in modo diffamatorio, come una donna crudele, peccatrice e lussuriosa. Gli studi recenti riabilitano questa figura straordinaria. Come viene precisato a chiare note nel libro ben documentato che presentiamo. La regina ha saputo governare con saggezza, generosità e tanto coraggio. Era una donna colta, raffinata e autoritaria, ma anche emancipata. Ha mostrato sempre uno spirito caritatevole verso i poveri.
E’ stata fondatrice di chiese, conventi ed ospedali dove accogliere i più bisognosi. Ha conosciuto Giotto, Petrarca, Santa Caterina da Siena, e Santa Brigida. Giovanni Boccaccio l’ha definita gloria non soltanto delle donne, ma anche dei re. Dopo quattro mesi di prigionia, venne ammazzata il 27 luglio 1382 nel nostro castello dai sicari di Carlo di Durazzo, che lei aveva cresciuto e amato come un figlio. In quanto scomunicata non ebbe diritto ad un funerale cristiano. Fu seppellita a Napoli in un luogo segreto per cancellare la memoria di un personaggio ritenuto all’epoca molto scomodo». Ma tra storia e leggenda il suo ricordo oggi è ancora vivo. E non ancora si spegne affatto. A conclusione dell’evento l’autore ha ringraziato i promotori invitandoli a visitare la torre di Colletorto. Concludendo così con queste parole il suo intervento: «Sono orgoglioso di presentare la storia di un personaggio che accomuna due comunità, rispettivamente interessate a valorizzare il contesto in cui Giovanna I d’Angiò ha lasciato non poche tracce. Vengo da Colletorto, un piccolo paese del Molise, che abita tra gli ulivi con il suo “Borgo degli Angioini”.
Muro Lucano, invece, è una cittadina graziosissima, arroccata in alta quota, tra le nubi e le carezze del vento. In un caratteristico contesto ambientale, tra le gole del canyon e la piana sottostante». Agli ospiti l’Unitre ha regalato una medaglia dell’associazione e una simpaticissima bambolina, prodotta da mani sapienti del posto, vestita con gli abiti della regina.