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lunedì 4 Agosto 2025
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“Differenziamolisempre”: rifiuti in agricoltura e riuso di prodotti

ISERNIA. Crescita, sviluppo, utilizzo dei rifiuti, economia circolare in agricoltura: tutte tematiche trattate stamane ad Isernia, in occasione del convegno organizzato da Arpa Molise in collaborazione con Coldiretti Molise. Una iniziativa che entra nel più ampio progetto Differenziamolisempre e che punta ad un corretto smaltimento dei rifiuti o ancor meglio ad un riuso degli stessi.

Ed oggi, alla Camera di Commercio pentra, focus su un settore trainante in regione. 

Ad intervenire il direttore dell’Arpam, Alfredo Manfredi Selvaggi, che ha raccontato del lavoro portato avanti dall’Agenzia sul fronte dell’implementazione del catasto rifiuti in regione e sul supporto tecnico ai Comune attraverso la piattaforma Orso. Poi i saluti del sindaco di Isernia, Piero Castrataro, e del presidente della Provincia di Isernia, Daniela Saia. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di rilanciare l’agricoltura sul territorio. Un comparto che delle problematiche le vive e per il quale serve fare rete. Appello quindi alla Regione affinché dia un suo concreto contributo e decida delle strategie mirate. Strategie da discutere e condividere con specifici attori, tra questi certamente Coldiretti che come ricordato dal Direttore regionale Aniello Ascolese – “resta a disposizione della politica per un lavoro comune. Del resto la collaborazione è strategica considerato che il Molise ha tutte le caratteriste per essere attrattivo. Intanto, che le imprese non vengano dimenticate, anche perché i prodotti locali vanno a ruba”. 

“Il sistema agricoltura, dunque, va attenzionato alla base, soprattutto considerato il costante calo di aziende agricole operanti in Molise. Nell’ultimo decennio, infatti, i dati registrano un notevole ‘abbandono’ nel settore. Urge un ricambio generazionale puntando sul riuso dei materiali” – come rimarcato da Giovanni Sardella dell’Arpa Molise. 

“Intanto, in passato, il ciclo aziendale era chiuso, c’era una gestione naturale. Era tutto più semplice. Ma oggi il piano rifiuti va aggiornato e soprattutto monitorato” – ha aggiunto Pardo Tarasca del Servizio Fitosanitario della Regione Molise.

A non mancare sono le normative. A quelle bisogna far riferimento circa la gestione dei rifiuti in agricoltura, in particolare al Dlgs 116/2020. E su questo si è soffermata la biologa Ernestina Balletta. Ma a dare l’idea di una concreta economia circolare sono stati il presidente di Coldiretti Molise, Claudio Papa, e una imprenditrice agricola, responsabile regionale Coldiretti Donne Impresa, Michela Bunino. 

Il primo ha portato l’attenzione su una delle sue attività: una azienda agraria che produce mandorle. Una eccellenza dato che tutto il materiale di scarto prende la via del riuso. I gusci della frutta secca utilizzati per il riscaldamento, le polveri destinate al miglioramento del pellet. 

“Uno sforzo mentale deve esserci per rispondere con rispetto al grido d’allarme lanciato dalla terra” – ha detto Papa.

“Il rifiuto in una azienda agricola non deve essere contemplato – ha chiosato Bunino – non devono essere inseriti estratti chimici-minerali nel ciclo produttivo. Vanno invece valorizzati prodotti e sottoprodotti, sfruttando naturalmente il territorio e lasciando gli animali liberi di pascolare per il benessere della stessa terra”. 

Infine, parola ad altri due imprenditori che hanno descritto la propria esperienza. Uno olivicolo e l’altro zootecnico. Michele Porfido, una laurea in psicologia, ed il rientro in Molise per non abbandonare la piccola azienda di famiglia. Ha ribadito la necessità di un piano rifiuti che non si fondi soprattutto su una ‘gestione privata’ e quindi sull’intenzione diffusa di risparmiare nello smaltimento, ma di una politica e pertanto di una ‘Tari’ uguale per tutti. 

Carmine Valentino Mosesso ha, dal canto suo, evidenziato l’importanza di sapere dove posizionarsi perché nessuna occasione sia mancata. 

A moderare e chiudere i lavori, Nicola Cesare.

“In agricoltura quelli che vengono definiti rifiuti spesso non lo sono nel senso stretto della parola ma possono essere più correttamente definiti sottoprodotti – ha detto il Presidente Papa nel suo intervento – La mia azienda, la Nutfruit Italia, produce mandorle. I rifiuti che genera sono quindi costituiti dei gusci e dalla polvere generata dallo sgusciamento dei frutti. Questi però – ha spiegato – possono essere utilizzati per produrre combustibile; un’operazione che consente di abbattere i costi del loro smaltimento generando al contempo un nuovo prodotto da immettere sul mercato”. Papa ha poi posto l’accento anche sul valore etico del riutilizzo dei rifiuti, o sottoprodotti, agricoli ricordando che “il loro mancato riutilizzo ci porterà ad un esaurimento delle risorse su base globale, specie se pensiamo che, ha sottolineato, “la popolazione mondiale aumenta al ritmo di un miliardo di individui ogni 14 anni. Partendo da ciò – ha concluso il Presidente di Coldiretti – è fondamentale che la politica intervenga subito con interventi mirati ed efficaci che, uniti a comportamenti eticamente corretti delle aziende e al supporto del mondo creditizio, possono invertire la rotta a beneficio del settore primario, dell’economia e dell’ambiente”.

Sulla stessa linea Michela Bunino, titolare dell’azienda agricola “Alba” che, insieme con il suo compagno Nicola Del Vecchio, pratica un tipo di agricoltura multifunzionale e circolare. “Nella mia azienda – ha spiegato la giovane imprenditrice – abbiamo anche un caseificio che genera come ‘rifiuto’ il siero del latte; il suo smaltimento ha un costo ma noi lo abbiamo azzerato in quanto, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, abbiamo cominciato ad utilizzarlo per l’alimentazione delle galline che alleviamo allo stato semibrado”.

Ma la Bunino è andata oltre lanciando un messaggio importante alla cooperazione fra le aziende del territorio, invitando tutti gli imprenditori agricoli e zootecnici a confrontarsi e collaborare al fine di poter utilizzare e reimmettere nel ciclo produttivo tutto quanto oggi viene spesso erroneamente definito rifiuto ma che può al contrario diventare un’opportunità di utilizzo per produzioni aziendali di diversa tipologia.

“Un tema quanto mai attuale quello dei rifiuti in agricoltura – ha detto il Direttore Ascolese – che vede da sempre Coldiretti in prima linea. Solo per fare un esempio ricordiamo l’accordo sottoscritto dall’Organizzazione con Novamont nel settore delle bioplastiche e dei biochemical nel rispetto dell’ambiente, della salute e del territorio contro i cambiamenti climatici. Agricoltori ed allevatori – ha inoltre evidenziato Ascolese – hanno manutenuto il nostro territorio per millenni, perché chi opera in agricoltura è prima di tutto un custode dei luoghi, della natura e della biodiversità”.

Un impegno quello di Coldiretti per l’ambiente che si concretizza anche con la richiesta e l’ottenimento della recente approvazione, da parte del Parlamento, della legge contro il cibo sintetico che introduce il divieto in Italia di produrre, commercializzare e importare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali. “Una legge – ha sottolineato il Direttore di Coldiretti – che difende il diritto di agricoltori e allevatori di produrre e dei cittadini-consumatori di alimentarsi in modo sano nel rispetto della natura e dei suoi ritmi”.

Anche dalle testimonianze dei due giovani imprenditori agricoli, Michele Porfido, produttore olivicolo di Montenero di Bisaccia (cb), e Carmine Mosesso, imprenditore zootecnico di Castel Del Giudice (Is), sono emersi importanti spunti di riflessione.

Porfido, che dopo gli studi universitari di Psicologia a Milano è tornato in Molise per rilanciare l’azienda di famiglia, ha infatti spiegato come dagli scarti della potatura dei suoi alberi di olivo ricavi concime naturale per gli stessi oliveti: una best pratic che gli consente di risparmiare il 30% sui costi del concime, evitando nel contempo di bruciare i rami che produrrebbero CO2.

Coraggio e impegno hanno caratterizzato l’intervento di Carmine Mosesso, laureato in agraria all’Unimol, che, dopo aver evidenziato il ruolo di custodi del territorio e della biodiversità degli agricoltori, ha evidenziando l’importanza per tutti gli imprenditori agricoli di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà dettate dal difficile momento storico che stiamo vivendo ma di porsi degli obiettivi concreti per il rilancio del settore, sempre nel rispetto dell’ambiente e della natura.