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sabato 24 Maggio 2025
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Presente e futuro dei trabucchi: la palla è passata al Comune e ci sono sei concessioni

TERMOLI. Se nel vicino Abruzzo la Costa dei Trabocchi è stata valorizzata con un percorso proprio di promozione del territorio, diventando persino il brand di una tappa del giro d’Italia, sul litorale molisano, complici erosione costiera e mareggiate, delle antiche macchine da pesca a posto fisso, tra gli elementi caratteristici e peculiari della riviera termolese, soprattutto, ormai ve ne è solo uno, a Piè di Castello, e a Rio Vivo sono spariti da decenni.

Rappresentano indubbiamente elementi di fascino e di suggestione. Ma qual è il loro futuro?

Quello esistente fa parte di una immagine da cartolina, che peraltro ritraiamo molto spesso, associato a iniziative di diversa natura, ne ricordiamo persino presentazioni di libri e incontri con operatori turistici del Nord Europa.

Tuttavia, scartabellando nella documentazione in possesso degli enti, perché si tratta comunque di zone demaniali che vengono date in concessione, di ipotetici trabucchi potrebbero o sarebbero dovuti sorgerne addirittura sei. Tante sono le posizioni cristallizzate, una volta in mano alla Regione Molise, che aveva anche provato ad approvare una legge per valorizzarli a sua volta, impianto normativo che ha avuto traversie di costituzionalità.

Ben sei i concessionari formali, anche se al di là del trabucco della famiglia Iasenza, resta il moncone di quello abbattuto con la tempesta di alcuni anni fa, che in un sol colpo ne fece fuori due, nel tratto adiacente al porto. Adesso, la competenza dalla Regione Molise è transitata al Comune di Termoli, dopo che l’area portuale è divenuta appannaggio dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, che governa ogni sorta di concessione esistente in quella zona, in forza di tre passaggi normativi di rango regionale, avvenuti tra il novembre 2020 e il 2022.

“La competenza al rilascio delle concessioni demaniali marittime dei trabucchi è delegata ai Comuni”, con ciò prefigurandosi un’attribuzione di compiti e funzioni amministrative in capo a codesto Ente relativamente a detta materia, onde dare piena attuazione al disposto normativo in parola, con la presente si trasferiscono le concessioni in essere alla data della presente nota. Come ben noto con decreto-legge n. 68/2022, convertito in legge n. 108/2022, il Porto di Termoli è entrato a far parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e, pertanto, atteso che le concessioni dei trabucchi a partire dalla radice del molo Nord ricadono nella nuova perimetrazione indicata da detta Autorità di Sistema Portuale, si invita a prendere contatti con la stessa per i provvedimenti consequenziali.

I concessionari in indirizzo, cui sono stati già inviati gli ordini di introito dei canoni relativi al 2023, sono invitati a rapportarsi, per il seguito di competenza, con il Comune di Termoli”, la nota con cui il “fardello” per così dire, è passato dalla Regione al Comune di Termoli.

Ma quali sono i titolari delle sei concessioni? Antonio Iasenza, l’unico operativo; Nicola Fedele e Pardo Desiderio; Ernesto Storto, Ettore Fabrizio, Corrado Esposito e Gennarina Larivera.

Al momento, stante la querelle sulle concessioni demaniali, la famigerata Bolkestein, tutti gli atti di proroga sono congelati e se ne vedrà l’evoluzione al pari di quelle balneari.