X
venerdì 13 Giugno 2025
Cerca

“La battaglia di Colletorto”: il bombardamento del paese e le azioni partigiane

COLLETORTO. La Seconda guerra mondiale e il Molise. Al centro degli eventi più importanti. Con i suoi tanti piccoli centri teatro degli eventi bellici dove un alto numero di civili ha perso la propria vita inutilmente. Interessante nel “Giorno della Memoria” la presentazione del volume di Fabrizio Nocera e Antonio Salvatore su “La Seconda guerra mondiale attraverso le pagine del “Risorgimento” Molise 1943 – 44”. 

Nella Sala del Consiglio, presso il Palazzo Marchesale di Colletorto hanno suscitato interesse le tante notizie inedite tirate fuori dai cassetti degli archivi molisani su un momento di guerra senz’altro di rilievo nel processo di liberazione delle truppe Alleate. Pubblico attento in sala con presenze giunte anche dal litorale. In apertura il sindaco Mimmo Mele, che ha promosso l’iniziativa in collaborazione con l’Associazione Culturale La Coccinella e l’Osservatorio Culturale Enzo Nocera, ha salutato i presenti e gli autori della pubblicazione. Ricordando come sia importante fare oggi memoria per non dimenticare mai i tanti militari e i tanti civili che hanno sacrificato la loro vita per garantire un futuro migliore ai propri figli. Ogni Comune sicuramente, come si vede sui monumenti ai caduti, ha pagato il suo tributo di sangue. Il professor Luigi Pizzuto, storico del posto, ha precisato come sia importante questo libro nel far luce su non pochi episodi fino a poco tempo fa lasciati nel dimenticatoio. Il valore della memoria è importante in questo caso anche per ristabilire la verità e far conoscere non pochi eventi che la storia ufficiale non ha mai trattato. Nella prima parte il professore dell’Università del Molise Fabrizio Nocera, che sull’argomento ha all’attivo un interessante studio di ricerca, con passione ha ricostruito nei particolari i passaggi più importanti della Seconda guerra mondiale sull’intero territorio molisano. Puntuale la ricostruzione dei movimenti delle truppe a partire dallo sbarco di Salerno fino allo sbarco attivo delle truppe inglesi nel porto di Termoli.

La nostra regione, spesso trascurata dai grandi storici, diventa il cuore di azioni decisamente importanti. Una terra di mezzo dove si assesta lo scontro tra gli eserciti tedeschi e degli Alleati. Il Molise dunque è al centro del conflitto. Diviene laboratorio ad oltranza di resistenza, come viene precisato, in quanto percorso da tre linee fortificate, Viktor, Barbara e Bernhard, costruite dai tedeschi per ritardare l’avanzata degli Alleati lungo i fiumi del nostro territorio. Dov’era più semplice fermare l’azione di sfondamento. In questo contesto la guerra è violenta. Tra rappresaglie, requisizioni ed inutili bombardamenti. Nel Molise accade proprio questo. Venafro ed Isernia vengono devastati ingiustamente dai bombardieri americani. Tante le vittime civili. Tante le fucilazioni di civili per rappresaglia come la strage di Fornelli e la fucilazione nazifascista di Tavenna presso Fonte Caneparo alle porte del paese. Dove vengono fucilati due carabinieri e un contadino del posto. In questo ampio teatro di battaglia sono pagine dolorose che mettono in ginocchio la popolazione che pagherà con lo stato di miseria prolungata negli anni della ricostruzione. Il crollo dell’economia molisana si vede dalle immagini di repertorio proiettate in sala. Le aziende sono sottoposte a bombardamenti. Gli animali, come i maiali, vengono requisiti ovunque generando notevoli difficoltà nella sopravvivenza alimentare. Il Molise, una regione piccolissima, viene devastata fuori e dentro ai centri abitati. Con tanti documenti alla mano gli autori precisano un indice di morti elevatissimo. Sono pagine da non dimenticare. Anzi da ricordare. Sempre. Perché c’è ancora tanto da scoprire. Da raccontare alle generazioni future. E di fare luce su tanti episodi con una narrativa adeguata per onorare la verità.  Come ci insegnano “Le Quattro Giornate di Napoli”. 

Solo ora, la storiografia di recente, ci dice che Napoli reagisce all’occupazione tedesca con azioni popolari in un momento in cui la lotta partigiana doveva ancora organizzarsi. Ciro Raia, storico napoletano lo precisa nel suo fresco di stampa di recente pubblicato. Gli autori Nocera e Salvatore hanno offerto senz’altro preziose pagine documentali che fanno chiarezza anche nel nostro Molise. Lo storico Antonio Salvatore ne ripercorre le tappe con fonti d’archivio.  Soffermandosi con passione e spirito critico sugli episodi più tristi e singolari accaduti nei piccoli centri. Al centro della documentazione tanti morti, feriti, bombardamenti cruenti, distruzione di piccoli paesi, dispersi, sfollati. Tutti riportati con tabelle e dati scientifici. Tanta attenzione per lo strano caso di Castelnuovo al Volturno: l’abitato viene saccheggiato dalle truppe marocchine e nel giugno del 1944 fatto sgombrare con un pretesto di una disinfestazione sanitaria.  Per poi essere distrutto completamente da un fitto cannoneggiamento. Si tratta di una storia incredibile: Castelnuovo al Volturno viene distrutto per girare un film di propaganda.

«La vicenda, si precisa nel libro, non è stata mai messa bene in luce, seppure documenti dell’Archivio di Stato di Campobasso, datati 1945, già evidenziarono l’estrema particolarità dell’episodio». Tante curiosità pure sul bombardamento degli Alleati a Colletorto.  10 ottobre 1943 due morti, Maria Giovanna Nasillo, Michele Tata. Di questa incursione aerea oggi restano ancora non poche tracce. Feriti, Antonio Aloia e Raffaele Di Iorio. La “Battaglia di Colletorto”, lungo la strada che porta al Fortore, si fa cruenta con tante vittime. Tra i partigiani di Colletorto, infine, vengono ricordati Bisceglia Domenico Battaglione Fazzini, Rossi Diego Formazione Caruso e Priano Giovanni, Brigata Garibaldi, partigiano combattente col nome di Napolino. L’iniziativa è importante perché consente di conosce e approfondire la nostra storia. Spesso dimenticata. Luigi Pizzuto