TERMOLI. Un episodio spiacevole quello che è accaduto a Termoli, nello stabilimento balneare dell’Aloha, sul lungomare Nord.
I proprietari del lido hanno dei gattini che “vivono” in spiaggia, che vengono da loro accuditi.
All’ingresso dello stabilimento è stato affisso un cartello recante la scritta “I gatti microchippati sono di proprietà dell’Aloha. Vi preghiamo di non prenderli, non dar loro da mangiare e ovviamente non maltrattarli”.
Un messaggio forte e chiaro, in quanto, alcune persone hanno cercato di portare via, rubare per intenderci, Semola il gatto rosso e bianco.
I mici non sono stati abbandonati ma vengono accuditi dai proprietari dello stabilimento con premura e amore.
Alta è l’attenzione verso gli animali domestici, che per molti diventano “figli” da proteggere e tutelare.
Troppo spesso, infatti, arrivano segnalazioni di maltrattamenti e di abbandono, di richieste di adozione.
La priorità, quindi, diventa la tutela e la cura. Cosa che i proprietari dell’Aloha fanno con questi gattini.
“Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza”. Recita così il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti animali sottoscritta nel 1978 presso la sede dell’Unesco di Parigi da numerose associazioni che si occupano di diritti animali.
Per fortuna aumentano ogni giorno le persone che si preoccupano del trattamento riservato agli animali con cui vengono in contatto, da chi decide di assumere comportamenti più compassionevoli, a chi pianifica vacanze nel rispetto della fauna locale; da chi decide di usare prodotti cruelty-free a chi adotta da canili e gattili.
Gli animali non vanno umanizzati, ma trattati con il rispetto e l’attenzione che la loro natura richiede, soprattutto in un mondo dove tutto è collegato, dove il locale diventa globale. Perché quando la violenza colpisce il mondo animale, anche l’essere umano ne risente.