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lunedì 5 Maggio 2025
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“Mi hanno rubato mille giorni di scuola”, Ugo Foà incontra gli studenti di Termoli

TERMOLI. L’istituto Majorana e l’istituto Federico di Svevia di Termoli hanno incontrato, il Majorana ieri 17 gennaio e l’alberghiero oggi 18 gennaio, in occasione degli eventi organizzati dalle scuole per celebrare la Giornata della Memoria, Ugo Foà, autore del libro “Il bambino che non poteva andare a scuola. Storia della mia infanzia durante le leggi razziali in Italia” (Manni editore).

Il libro è corredato da brevi schede storiche che aiutano a inquadrare gli eventi, in particolare le vicende di Napoli, durante il secondo conflitto mondiale. La testimonianza di Foà, ebreo napoletano “scampato” alla deportazione dopo la promulgazione delle leggi razziali in Italia, racconta di un bambino di 10 anni a cui un giorno di settembre del 1938 viene impedito di entrare a scuola perché una nuova legge lo vieta. Ugo e i suoi fratelli sperimentano una strana “solitudine” che da quel momento cambia il volto di tutte le cose e le persone che li circondano.

Foà racconta, ormai da anni, nelle scuole la sua storia di bambino ebreo, la cui vita fu sconvolta dalle leggi razziali prima e dalla guerra poi e ricorda oggi a noi tutti, con voce limpida e guardando il suo uditorio di giovani con gli stessi occhi vivaci di quel bambino, l’importanza dell’istruzione e il privilegio di vivere in una democrazia, con una Costituzione che sancisce l’uguaglianza dei cittadini e il diritto di tutti ad una scuola libera. 

Noi lo incontrammo esattamente un anno fa, sempre al Majorana. Il signor Foa, davvero a 96 anni, è molto lucido e ha una memoria di ferro, ricorda tutto per filo e per segno l’obbrobrio delle leggi razziali che davvero furono cose da far accapponare la pelle. 

L’incontro, “Testimoniare per non dimenticare” si inserisce nell’ambito delle molteplici attività previste dal “Progetto memoria” di cui la figlia di Ugo, Marina Foà, si è fatta e si farà portavoce, insieme al padre, nelle due scuole di Termoli che hanno l’opportunità e il piacere di ospitarli. Una frase di Foa estrapolata dal suo libro ci ha colpiti in modo particolare “…per cinque anni non sono potuto andare a scuola, mi hanno rubato 1.000 giornate scolastiche e ne sono creditore perché la scuola è nostra, è dei ragazzi, e non essere potuto andare a scuola mi è pesato molto. Per questo, ogni volta che porto la mia testimonianza in una scuola, recupero uno di quei mille giorni”; le parole dell’autore.