TERMOLI. I dati diffusi dalla Banca d’Italia evidenziano l’aumento dei costi di gestione dei conti correnti e su questo è intervenuta l’Adoc:
“Incredibili e ingiustificati gli aumenti delle spese per la gestione del conto corrente. Ben superiori al tasso di inflazione, registrato nello stesso periodo, questi aumenti ci appaiono a dir poco speculativi”.
Anna Rea, Presidente Adoc nazionale, e Nicola Criscuoli, Presidente regionale, commentano così i dati di Bankitalia secondo i quali, nel 2022, la spesa per la gestione di un conto corrente è stata pari a 104 euro, in aumento di 9,30 euro rispetto al 2021. La variazione della spesa è legata alla crescita sia delle spese fisse sia delle spese variabili, che hanno contribuito rispettivamente per il 63,4 e per il 36,6 per cento all’aumento complessivo. Il rincaro per gestione dei conti correnti registrato nel 2022 è il settimo consecutivo.
Dal 2011 al 2022 la variazione delle spese fisse ha contribuito in modo quasi sempre preponderante alla dinamica delle spese di gestione. I correntisti, tuttavia, hanno meno servizi a fronte di maggiori costi.
La desertificazione degli sportelli bancari e degli Atm sta lasciando isolate intere zone del territorio nazionale, comportando un’assenza di servizi, che risultano inoltre essere sempre più scadenti; i risparmi di tale desertificazione riguardano solo le banche e non i correntisti.
Non solo, la diffusione della digitalizzazione dei conti online e delle App non ha portato alcun beneficio economico ai consumatori, ma sempre e solo agli Istituti Bancari. L’aumento delle spese fisse dei conti correnti vale anche per chi fa poche operazioni bancarie. È per questo che invitiamo tutti i clienti a verificare la propria tipologia di conto corrente e sceglierne uno adatto alle proprie reali esigenze per cercare di contenere i costi, come può essere il conto di base che ha costi inferiori, ma che non viene pubblicizzato dalle banche, come ad esempio, per i pensionati che non superano i 18 mila euro annui lordi, per i quali esiste questa tipologia di conto con costi contenuti. Come Adoc – concludono dall’Adoc – abbiamo più volte ribadito che venissero tassati gli extraprofitti prodotti dalle banche, ciò non è ancora accaduto, ma le banche continuano a scaricare sui consumatori spese e costi immotivati».