TERMOLI. La delocalizzazione del depuratore del porto a Termoli entra in una fase più esecutiva. Terminate la progettazione e acquisite le autorizzazioni, si passa alle procedure di esproprio.
Di questo si è discusso nella Giunta Ferrazzano due giorni fa, col collegio di governo locale della città che ha licenziato favorevolmente il progetto definitivo, avviando gli atti propedeutici che saranno promossi in sinergia con l’Acea Molise e i partner che verranno scelti. La convenzione di questo imponente intervento è stata siglata il 3 agosto 2022, col “Progetto di finanza per l’esecuzione di interventi a tutela del territorio e delle acque e per il miglioramento del servizio idrico integrato del Comune di Termoli”; progetto candidato nell’ambito del Piano Operativo Ambiente–Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020 denominato “Interventi volti alla dismissione e alla delocalizzazione dell’impianto di depurazione del porto. La Regione Molise ha finanziato parzialmente il processo delocalizzante con 3,825 milioni di euro, riconoscendo al Comune di Termoli il ruolo di soggetto attuatore. Lo scorso 2 febbraio si sono conclusi i lavori della Conferenza dei Servizi.
L’Ente ha formulato alla Regione Molise (Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali) e all’Arpa Molise, istanza di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale, a seguito di successive richieste di integrazione documentale, l’Arpa Molise ha chiesto lo svolgimento della procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale, in relazione alla prossimità dei luoghi oggetto dell’intervento alle Aree Naturali Protette come definite dalla Legge n. 394/1991 e ai siti della Rete Natura 2000; iter che ha determinato l’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale dell’intervento in progetto. Quindi, l’Acea Molise ha inviato la documentazione completa del progetto definitivo dell’intervento, che recepisce tutte le integrazioni richieste dai vari Enti invitati alla Conferenza di Servizio.
L’Acea Molise si fa carico di finanziare altri 3,675 milioni di euro. L’esecutivo ha confermato il pubblico interesse del progetto. I lavori in oggetto ricadono in parte in proprietà privata come da piano particellare di esproprio e occorre procedere alla sottoscrizione di servitù di uso pubblico per le aree coinvolte; per questo è stato dato mandato al dirigente ai Lavori pubblici e alla stessa Acea Molise, di avviare le procedure ai sensi del D.P.R. n. 327/2001, per tutti gli adempimenti consequenziali.