TERMOLI. Parole e interpretazioni: cosa muta in un documento politico se si modifica il passaggio “si propone alla città di Termoli ed a tutte le altre forze civiche e politiche che vorranno confrontarsi anche nel merito di temi e programmi” con “rimanendo aperti al dialogo con tutte le altre forze civiche e politiche”?
È questa la dicitura work in progress con cui si è mandato agli annali il dispaccio finale sulla scelta del candidato sindaco del centrosinistra, coi partiti che corrispondono al tavolo a sei gambe, definito coalizione progressista di Termoli, formata da Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle, Costruire Democrazia, VotaXTe, Italia Viva e Partito Socialista Italiano.
A stretto giro di posta, dopo la designazione del candidato nel capoluogo, dunque è arrivata ieri sera l’ufficialità per Joe Mileti, il penalista su cui si è lavorato sin dall’estate scorsa per giungere a questa primogenitura.
Ma quanto le altre forze civiche e politiche saranno disposti a dialogare con uno schieramento che ha voluto decretare il nominativo, per poi passare alle alleanze e alle convergenze programmatiche?
Quali sono nell’eventuale perimetro “larghissimo” questi soggetti politici potenzialmente dialoganti?
Termoli Domani, Alternativa civica per Termoli, Rete della Sinistra-Termoli Bene Comune e Termoli 2024, ma quali realmente di loro potranno considerare questa ipotesi?
Oltretutto, ci sono anche altre sigle, come l’Alleanza Verdi-Sinistra e anche il Movimento Equità territoriale e Sinistra italiana, nonché Europa Verde.
Si parta da un dato di partenza, quella interna ai partiti della coalizione progressista, le formazioni più strutturate, ossia Pd e Movimento 5 Stelle, che nella serata di ieri hanno vissuto travagli differenti, perché da un lato in casa dem, alla riunione convocata d’urgenza dal commissario di circolo Antonio Giuditta i presenti non erano moltissimi, mancava tutta un’ala dissidente, diciamo così, quella che ha sottoscritto il documento consegnato a Elly Schlein sabato scorso a Vasto, ma anche tra i presenti non c’è stata unanimità di consensi sulla proposta, discussa davanti al segretario di federazione Oscar Scurti, a quello regionale Ovidio Bontempo e al consigliere regionale Vittorino Facciolla.
Nella stessa componente pentastellata, dopo lo “strappo” social di Patrizia Manzo, pare che sia in atto un distinguo.
Mancano però oltre due mesi alla presentazione delle liste, che avverrà alla fine della prima decade di maggio e in politica è un’era glaciale, potremmo dire, chissà se ci sarà anche il disgelo e se poi i riottosi di oggi diverranno sostenitori e candidati nelle liste di domani.
Più articolato il ragionamento dei poli civici, che ancora una volta dovrebbero essere tirati per la giacchetta e messi davanti al fatto compiuto, piuttosto che condividerne l’esito dal primo momento.
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