BASSO MOLISE. Dopo la riunione convocata dal Tutore delle Carresi, Pasqualino Di Bello, lo scorso 10 febbraio a San Martino in Pensilis, con sindaci, Unione Carresi e Regione, venerdì mattina incontro in Giunta regionale, convocato dall’assessore alla Cultura Salvatore Micone, aperto alla partecipazione dei sindaci di Portocannone, Ururi e San Martino in Pensilis, rispettivamente Francesco Gallo, Laura Greco e Giovanni Di Matteo, nonché i rappresentanti delle nove associazioni che corrono nelle tre manifestazioni. Assente, perché non invitati, l’associazione Unione Carresi e il Tutore.
Passaggi confermati sinteticamente da Di Matteo: «Abbiamo avuto un incontro con l’assessore Micone, il presidente Roberti è passato a salutarci. Presenti i sindaci dei comuni delle Carresi e i rappresentanti delle associazioni
Si è parlato della organizzazione delle prossime, con il sostegno economico della Regione, e del futuro». La sindaca di Ururi Greco ha ribadito come «Avevamo già avuto un incontro col presidente Roberti qualche settimana fa e in quella occasione ci ha garantito un supporto economico per l’organizzazione delle Carresi. Posizione ampiamente ribadita dall’ assessore Micone nella riunione odierna a cui hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni carristiche. L’assessore ha rimarcato la necessità di tutelare e valorizzare questi eventi anche nel futuro. Ovviamente ringrazio il presidente della Regione per l’attenzione e il sostegno alle nostre amate tradizioni».
Intanto, sull’impegno “sul campo”, si era espresso il sindaco di Portocannone, Gallo.
«Che stiamo lavorando da gennaio per trovarci pronti al nostro grande evento, Corsa dei carri 2024, è un dato di fatto! Che negli ultimi due anni abbiamo realizzato un modello Portocannone, basato sulla correttezza, rispetto delle regole e rispetto della tradizione, è un altro dato di fatto! Se tutto ciò è realtà ricordiamoci che la strada in foto è il luogo della nostra tradizione e appartiene a tutti noi, per questo va custodita e mantenuta nel migliore dei modi, e non può essere certamente luogo di questi gesti indegni!»

