X
venerdì 9 Maggio 2025
Cerca

Si alza il livello dello scontro sindacale, giovedì presidio dei lavoratori Vibac alla Regione

TERMOLI. Si riunisce il coordinamento nazionale dei sindacati coinvolti nella vertenza Vibac, perché il timore è che il ridimensionamento non riguardi solo Termoli. Per il segretario della Femca-Cisl, Massimiliano Recinella: «C’è forte, fortissima delusione e malcontento da parte di tutti quanti i lavoratori della Vibac, malcontento ai massimi livelli, perché questa vertenza è una sconfitta per tutti, per le persone, per i lavoratori, per il sindacato, per il territorio, e la ricchezza dello stesso, per la politica, che ha dimostrato per l’ennesima volta una distanza troppo elevata tra quelli che sono i luoghi di lavoro e quelli che sono gli interessi politici. Per quanto riguarda l’azienda Vibac il giudizio non può essere che totalmente negativo, abbiamo dimostrato il nostro pensiero in tutti quanti i consessi, in quello politico, quello sindacale, in quello aziendale, in quello istituzionale, in quello mediatico, il nostro giudizio è che la Vibac sta dimostrando ancora una volta il totale disinteresse per questo territorio e per i lavoratori che in tutti questi anni hanno fatto l’azienda grande». Malcontento che sfocerà in un sit-in di protesta sotto la Regione Molise, dove domani sarà convocato il tavolo di crisi.

Quindi, è intervenuta la Uiltec, con Carlo Scarati. «Tanto tuonò che piovve, infatti, nell’ultima riunione in Regione, 12/02/2024, il consulente del lavoro di Vibac ci anticipò che di lì a qualche giorno sarebbe partita la procedura di mobilità e, nonostante le nostre rimostranze visto la chiusura della Cassa Integrazione per transizione occupazionale prevista per il 10 luglio 2024, sembrò abbastanza determinato. Invece, la procedura non fu avviata, ed in settimana, dopo la calendarizzazione dell’incontro del 18 p.v. da parte della Regione per rappresentarci lo stato evolutivo del progetto formativo GOL, incontro che arriva con un ritardo non più colmabile con la fase di formazione prevista all’interno dell’accordo di luglio 2023, pertanto non aiuterà come previsto i dipendenti Vibac prima della scadenza della Cassa integrazione prevista ad inizio luglio 2024, in data 15/04/2024, arrivava l’avvio della procedura di mobilità per 90 lavoratori sui 139. E’ evidente che, una situazione simile, con una ricerca di accompagnamento all’esodo finalizzata a farsi dire di “No”, con una proposta di incentivo di 7.500 euro lordi che, se fatta con cifre più legate alla logica degli incentivi all’esodo, probabilmente, avrebbe accorciato notevolmente la forbice (unita alla ricollocazione del personale che avrebbe dovuto esser formato con il progetto Gol, in ritardo apocalittico) e ci avrebbe messo in condizione di riprogrammare una futura ripartenza per Vibac senza far pagare dazio ai Lavoratori. Domani tutti i Lavoratori della Vibac saranno presenti in via Genova a Campobasso per manifestare la propria rabbia e disperazione di fronte allo scenario che si sta profilando all’orizzonte.

E proprio in un’azienda che, nel 2007 si pensava non avesse alcuna speranza di salvezza (come sembra quella della Vibac attuale), l’Irce di Guglionesi, si è celebrata la massima esperienza democratica sindacale con l’elezione delle Rsu: due Uiltec, Candeloro Gianpaolo e Tartaglia Fortunato ed una Filctem, Nobili Lorenzo, con l’Rrlssa, alla Uiltec con Candeloro Gianpaolo».