TERMOLI. Una testimonianza toccante, quella di un uomo che a causa di un incidente – era un semplice passeggero – si trova a vivere la condizione di disabilità.
«Io diversamente abile», «quanto raccontato riguarda la mia esperienza di vita.
Iniziamo col dire per qualche persona incredula, che la disabilità non la cerca nessuno.
Diventato disabile, mi è apparso un mondo sconosciuto, complicato nel riuscire a gestire tutto quanto, emozioni, comprendere, affrontare situazioni, cognizione, spiegare e farmi capire.
In senso largo, la disabilità ha un “linguaggio” tutto suo, non obbligatoriamente verbale, fatto di competenze, tecnicismo, Leggi, difficoltà varie, burocrazia.
Scoperte le sfaccettature della nuova “amica”, rimane da vivere e affrontare la quotidianità nel modo più easy possibile.
Nel mio caso come è andata?
Ho affrontato una prima visita medica presso l’ufficio sanitario distrettuale, una seconda presso la commissione medica dell’Inps e dopo qualche giorno mi è stata consegnata la “pagella” (verbale) di portatore di handicap, ai sensi della Legge 05 Feb 1992 n.104.
Rimanendo sempre sullo stesso tema, voglio raccontare di quando durante il cammino nel nuovo “mondo”, può capitare e capita ve lo assicuro, di incontrare i guru della materia, persone travestite da esperti del settore i quali, a differenza tua che hai impiegato del tempo per comprendere le dinamiche della nuova “amica”, hanno in un secondo, capito/sentenziato la tua condizione di salute e con ciò, anche i tuoi diritti. Dai diritti a chiederti innocentemente quanto percepisci di indennizzi vari, il passo è molto breve.
Qualche giorno addietro, durante quella che sembrava una semplicissima conversazione tra conoscenti, esternavo alcune difficoltà legate alla mia disabilità, il guru minimizzando la mia esposizione con frasi della serie – ma dai, finiscila – e con palese presunzione e ignoranza, sminuiva ancora il mio status di disabile poiché usavo la moto e aggiungeva che la carta che attestava la mia disabilità era da strappare.
Inutile dire come il sangue mi sia arrivato alla testa.
Purtroppo l’ignoranza e l’arroganza, dilagano specialmente tra coloro che non hanno voglia di conoscere, di sapere, in quanto non realmente interessati, ma al contrario di quanto si possa pensare sono più che interessati a sapere se percepisci degli indennizzi e quanto.
Loro, i guru che mi conoscono e sanno del perché mi trovo in queste condizioni.
Da questa tipologia di “persone” non posso aspettarmi nulla di buono, anzi, spero rimangano nella loro misera condizione, in modo che la gente possa meglio identificarli e giudicarli per ciò che sono realmente.
Mi sono sentito violentato nell’anima, strappare la pelle, conscio dei momenti vissuti in un letto di ospedale con aghi conficcati dappertutto e con i rumori degli strumenti accesi h24.
Non capivo come mai una persona che conosce il mio vissuto, l’incidente, il coma, gli interventi chirurgici affrontati, l’immediata richiesta di separazione avanzata da mia moglie, lasciandomi solo con le mie difficoltà e con due figlie che da lì a poco sarebbero andate via per la loro strada, ora che ero diventato portatore di handicap ai sensi della Legge 05/02/1992 n.104, ora che avevo bisogno di aiuto, minimizza il tutto semplificando le disabilità di chi ha rischiato di perdere la vita.
Sono dispiaciuto non tanto per me, ma specialmente per quel guru, che non ha capito di essere diventato cieco e sordo.
Sono un portatore di handicap ai sensi della Legge 104 del 05/02/1992».