TERMOLI. Sei liste, 19 eletti, 7 caselle da assegnare. È questo il rebus da risolvere per il neo sindaco Nico Balice, in attesa di proclamazione ufficiale, che immaginiamo avverrà a ore, appena ultimate le verifiche sui verbali e le tabelle di scrutinio che i 29 presidenti di sezione hanno consegnato all’ufficio elettorale a fine spoglio.
Una maggioranza quasi bulgara, con proporzioni che non si vedevano dal 2002, ma mai con queste proporzioni, visto che sui 25 voti a disposizione nel futuro Consiglio comunale, 20 saranno appannaggio del centrodestra, considerando anche quello del primo cittadino.
Non sarà semplice trovare l’equilibrio rispetto alle aspettative maturate coi risultati nelle urne, perché dietro spingono anche i primi dei non eletti, che vorranno puntare sulla surroga per entrare a pieno titolo in assise civica. Ci saranno formazioni che non vorranno una “rappresentanza”, ma chiederanno di contare, vedi Fratelli d’Italia e Forza Italia, che da soli valgono 10 seggi su 19, nessuno sarà disposto al sacrificio. Così come la galassia Niro (Diritti e Liberà + Popolari per l’Italia) ragionerà nell’ottica dei cinque eletti.
Restano da prendere in considerazione i due tandem restanti: Lega e Termoli Insieme.
Sei assessori, l’incarico da vice sindaco (ma legato a uno dei posti in Giunta) e il presidente del Consiglio comunale, questa la mappa delle caselle da assegnare e il vice sindaco potrebbe (dovrebbe) essere espressione Fdi, considerata la bandiera azzurra a cui appartiene il primo cittadino Balice, ma non è detto che andrà esattamente così, inoltre occorre tenere conto delle quote rosa nell’esecutivo, poiché a esprimere elette sono stati solo Fdi (Ciciola e Cecchi) e la galassia Niro con Vaino e Occhionero; poi c’è da attribuire la presidenza del Consiglio.
Primi conciliaboli siamo certi siano partiti già ieri, in forma ufficiosa, almeno nel gruppo ristretto dei fedelissimi, sapendo che comunque la distribuzione avverrebbe con la condivisione dei partiti e dello stesso governatore Roberti, che certo non sarà avulso dalle scelte politiche più dirimenti per la tenuta della coalizione, anche se ora l’obiettivo è non inciampare al ballottaggio del capoluogo, per mettere a segno la doppietta.