TERMOLI. Botta e risposta negli ambienti dem del circolo di Termoli: il commissario Antonio Giuditta non lascia cadere le affermazioni dell’iscritto Simone Coscia, che abbiamo pubblicato ieri mattina, in questa fase di dibattito post elettorale, seguita anche all’esito del ballottaggio che ha premiato il centrosinistra e il Pd nel capoluogo.
«Caro Simone, da uomo libero è arrivato il momento di risponderti. Rinnovo qui le mie congratulazioni alla sindaca Marialuisa Forte. L’ho fatto già privatamente con lei, a nome di tutto il circolo termolese.
La sua vittoria è un grande successo per tutto il centrosinistra molisano, ma chi paragona le amministrative di Campobasso a quelle di Termoli è politicamente ingenuo, o scorretto, oppure è in malafede.
Una grande differenza che appartiene al centrosinistra del capoluogo e non a quello termolese è quella di unirsi avendo come unico obiettivo battere il centrodestra, mettendo da parte personalismi e vecchie ruggini.
Cosa che è palese non avvenga a Termoli (da almeno 20 anni) e i 5 candidati sindaci del “campo largo” ne sono la riprova.
Caro Simone, mi spiace dover innescare polemiche a te tanto care, ma che non appartengono a me e che a nulla servono al Partito democratico, tanto meno al centrosinistra.
Ma credo che da oggi cittadini, elettori e simpatizzanti abbiano il diritto di essere messi al corrente di tutto quello che è accaduto e non solo quello che tu e altri avete voluto far sapere, per uscirne ed essere “eletti” come i salvatori non compresi del Partito.
Ho sempre ritenuto, da quando sono stato nominato commissario del circolo cittadino, che le analisi e le soluzioni non vadano affrontate sui giornali, negli studi o nei bar, ma nelle sedi preposte che sono le assemblee. Con questo non voglio dire che tu non abbia partecipato, anzi in quelle occasioni hai anche esposto il tuo pensiero.
Ma non puoi negare che al termine degli incontri, o mentre erano ancora in corso, eri già pronto con comunicati stampa (probabilmente che avevi già preparato) e questo fa pensare che il tuo fine non era il bene del Pd o della città, ma solo quello di appagare la tua fame di protagonismo.
Ci sono una serie di bugie in quello che hai scritto ora, ma anche nei mesi passati: è arrivato il momento di strappare il “velo di Maya”. Lo faremo sicuramente nelle assemblee. Una cosa però la voglio dire.
Sei a conoscenza che la candidatura di Mileti è stata sostenuta pubblicamente da tutto il “famoso” campo largo (e da te), poi abbandonata dallo stesso (non per volere della classe dirigente locale del Pd), lasciando il circolo cittadino alla mercé dei famosi giochi di palazzo a cui tu hai partecipato attivamente, probabilmente perché volevi essere il candidato sindaco, come tanti altri.
Parli di cacicchi e di componenti (il vero problema di questo partito?), nonostante la tua famosa “Partecipazione Democratica” di fatto non ha mai appoggiato negli anni il Pd, né quando si è vinto né come ora, che si è perso. Lamenti che gli eletti siano sempre gli stessi. Ma ti chiedo perché non ti sei candidato? Nessuno te lo avrebbe impedito (come altri hanno fatto in passato) anzi avevi dato la disponibilità come tanti, per poi ritirarsi per godere della sconfitta. Questo è il male che per anni ha caratterizzato il nostro partito a livello locale. O sono io il candidato sindaco o muoiano Sansone con tutti i filistei.
Questo è evidente nella tua totale assenza durante la campagna elettorale. Dov’eri durante la raccolta firme per la presentazione della lista? Dov’eri quando si dovevano affiggere i manifesti? Dov’eri quando a sostegno della candidata Manuela Vigilante a Termoli sono intervenuti Roberta Mori e Antonio Decaro ed a Campobasso dalla segretaria Nazionale Elly Schlein eri presente?
Non potevi esserci perché non ci hai sostenuto, anzi non hai sostenuto il Pd. Concludo rivolgendo a tutti un appello. Il Pd locale ha bisogno di persone che si impegnino, che lavorino e si mettano a disposizione per risolvere i problemi. Possibile che non ti rendi conto (ma non solo tu) che le persone ci percepiscono come radical chic interessati più ad ottenere ruoli dirigenziali all’interno del partito che ai reali problemi del Paese? Il tuo commissario ingenuo e inadeguato».