TERMOLI. Prendendo parte, per buona parte dei lavori, in platea, all’incontro sul futuro di Stellantis, arriva il commento di Laura Venittelli.
«Stamattina, nei locali del Cosib di Termoli, c’erano i sindacati ed i lavoratori della Stellantis per continuare a credere nella possibilità di realizzare la Gigafactory a Termoli.
Lo stop dello scorso mese, annunciato ” senza drammi” da Acc (la società che deve produrre le batterie a Termoli), deve preoccupare, non solo i lavoratori dello stabilimento Stellantis che rischiano il posto di lavoro, ma tutto il territorio basso-molisano.
Lo stesso territorio del Basso Molise che, grazie alla Fiat (oggi Stellantis), ha avuto la possibilità di offrire lavoro a tanti e tanti giovani che, dagli anni 70 in poi, si sono trasferiti sulla ns costa.
Termoli, in particolare, ha avuto la possibilità di guardare ad uno sviluppo industriale che ha contribuito a farla crescere in termini demografici rispetto al resto del Molise (dai 15.000 abitanti degli anni ’70 è passata agli oltre 31.000 ufficiali di oggi).
Difendere Stellantis e difendere la Gigafactory non è solo un obbligo morale, di vicinanza ai lavoratori, ma è una esigenza per tutti noi: se muore o si ridimensiona Stellantis… si ridimensiona l’economia – già debole- dell’intero territorio e, quindi, di tutti.
Questo per dire che le battaglie, per la difesa della nostra produzione industriale, non vanno fatte solo dai sindacati e dagli operai che lavorano ” in quella fabbrica” …ma da ognuno di noi che vive a Termoli e nei paesi limitrofi.
Per questo motivo va spronato il governo nazionale che sino ad ora ha dormito.
Il Governo Nazionale “si svegli” prenda Tavares ” per le orecchie ” e gli ricordi i tanti e tanti soldi pubblici di cui Fiat ha potuto beneficiare oltre ai circa 400 mln di euro stanziati sempre per Stellantis e la Gigafactory.
Si svegli la Regione Molise, il cui presidente Termolese dovrebbe tenere talmente a cuore la vicenda Stellantis, da fare le processioni a piedi da Termoli a Roma per convincere Acc a non produrre all’Estero e a non abbandonare Termoli ed il Molise, magari ricordando le risorse delle Zes, nate appositamente per Termoli ed oggi frullate davanti al ventilatore (che fine hanno fatto le risorse della Zona Economica Speciale).
E per ultimo, ma non per ultimo, mi sento di spronare il nobile popolo termolese (popolo dal cuore grande) affinché non lasci che le cose ” accadano”…. perché tanto nessuno le può cambiare.
Noi, tutti insieme, siamo una forza!»