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sabato 24 Maggio 2025
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Stagionali: «Noi giovani non siamo tutelati, non sono i “ragazzi” che non vogliono lavorare»

TERMOLI. Il nodo dei lavori stagionali nel settore turismo, un incrocio sempre più difficile tra domanda e offerta, in un momento in cui, pur in assenza di statistiche ufficiali, l’estate 2024, compreso il prologo primaverile, offre presenze significative, questa è la stima.

Sui social rimbalza la testimonianza di un ragazzo, che ha scelto di migliorare la propria posizione, ma lamenta il mancato saldo di quanto dovuto, seppur andando via senza il congruo preavviso.

Insomma, quale è il confine di diritti e doveri?

«Sono stato assunto come barista stagionale, per i 3 mesi giugno, luglio e agosto, dopo nemmeno un mese ho avuto la possibilità di entrare in un posto migliore e mi sono dovuto licenziare istantaneamente». Casus belli, il mancato preavviso dei 15 giorni, che ha portato a non ricevere il compenso pattuito.

«Va bene posso accettare che su 20 giorni me ne paghi 5 perché non ho dato il preavviso, ma allora sul contratto che ci sono scritte che io lavoravo solamente 4 ore e 4 giorni a settimana? Ne facevo 8 tutti i giorni?

Qual è il rispetto che dobbiamo portare noi dipendenti? Noi giovani non siamo tutelati, siamo sempre i “ragazzi” che non vogliono lavorare».