CAMPOMARINO. Un cittadino in vacanza a Campomarino, con tagliando di invalidità, riceve una multa per una sosta senza ticket su strisce blu e ingaggia una battaglia con la Polizia locale, tanto da scrivere (non solo alla stampa) a sindaco e Consiglio comunale.
«Segnalo la sgradevole vicenda accadutami il giorno 29 luglio 2024 nel Comune di Campomarino, nel quale solitamente dimoro ogni anno per concedermi qualche giorno di vacanza. Premetto che sono titolare di tagliando di invalidità e quindi, la mia autovettura, l’unica che possiedo, può sostare in deroga alle norme del codice della strada anche in aree dove la sosta è consentita solo a pagamento. Or bene, quel giorno, ho sostato qualche ora in una via del lungo mare esponendo correttamente il mio titolo di invalidità sul parabrezza anteriore del veicolo, in posizione superiore centrale, saldamente affisso con nastro biadesivo, per evitare che finisse “nascosto” dal parasole posizionato sul cruscotto.
Se non che, questa mia ulteriore accortezza, che immagino sia del tutto lodevole, ha sortito l’effetto che per un mero errore, gli agenti accertatori non hanno visto il cartellino posizionato sulla parte superiore del parabrezza piuttosto che sul cruscotto del veicolo e mi hanno elevato una contravvenzione, per sosta senza il pagamento del ticket.
“Niente di grave” mi sono detto tornando a casa, “mi sarà sufficiente contattare l’ufficio verbali del Comando della Municipale per chiarire l’accaduto”…., e invece!! E invece…, contattato l’ufficio verbali mi sono imbattuto in una gentile signora, mi pare l’addetta alla posta elettronica certificata del suddetto comando, che senza troppi giri di parole mi ha fornita la lampante impressione che oltre a non credere ad una sola parola di quanto giustificavo a mio favore, supportato peraltro da documentazione fotografica della mia autovettura e del tagliando disabili regolarmente e visibilmente apposto, sosteneva, in una infuocata e ingiustificata difesa a oltranza cui partecipava pure un altro agente, che non era assolutamente possibile che i propri colleghi fossero caduti semplicemente in errore e non avessero visto, quindi, per mera disattenzione, il tagliando, magari per l’inconsueta ma pur sempre ammessa apposizione (sulla parte alta e centrale del parabrezza anteriore piuttosto che sul consueto cruscotto ove d’estate però, spesso finisce nascosto dalla tendina parasole se il disabile non presta attenzione).
A qual punto, sconfortato per tanta ottusità e dispiaciuto, perché conscio di essermi comportato correttamente e anzi, di più, ho preso carta e penna e allegate le foto del parabrezza della mia autovettura ho inoltrato una domanda di annullamento formale in autotutela, al Comando dei Vigili, confidando in una più attenta valutazione degli elementi in gioco da parte del Dirigente della struttura, ma! Ma, niente da fare! e nel rigettare la mia domanda l’ufficio non solo reiterava un atteggiamento davvero poco sensibile, definiamolo così per garbo, rispetto ad una situazione di lapalissiana chiarezza, ma per giustificare il rigetto ed il proprio operato invocava gli articoli del codice che attribuiscono alle dichiarazioni degli agenti una “fede privilegiata”, di fatto e logicamente insinuando, per convesso, che io sia un furfante e quindi abbia apposto solo successivamente il tagliando sul parabrezza e scattate le foto.
Assurdo, naturalmente, perché non vi è alcun motivo né per mettere in discussione la serietà di un cittadino disabile né per non considerare che un errore è sempre possibile sia commesso, da qualsiasi cittadino compresi gli agenti, checché si sostenga persino in merito alle fedeli dichiarazioni di questi ultimi, indiscusse pure dal sottoscritto. Tanto dovevo, in attesa di ricevere la notificazione del verbale presso la mia residenza e formulare un ricorso al GdP, allegando questa e le altre testimonianze innanzi spiegate.
Lascio a chi legge di trarre le conclusioni e allego tutta la documentazione nel frattempo prodotta. Resta l’amaro di una pubblica amministrazione che più che essere al servizio del cittadino, in questo caso sembra essere prigioniera di mentecattismo (L. mente captur).
Ringrazio». La lettera firmata da Antonio Di Viesti.
Abbiamo interpellato, ovviamente, anche la Polizia locale per chiedere lumi a riguardo.
«Il preavviso al signore che ha scritto è stato elevato per mancanza di ticket di pagamento su stalli blu. In seguito lui ha detto di avere il contrassegno per invalidi e pertanto sarebbe stato esente dal pagare. All’atto dell’accertamento da parte dell’ausiliare della sosta non era esposto sull’auto nessuno dei due. Poi il signore ha chiamato in ufficio Avrebbe potuto chiedere un intervento nostro sul posto per verificare. Ma si è limitato a sostenere per telefono che lui aveva il contrassegno esposto», ci hanno riferito dal comando della Polizia locale.
Vedremo gli sviluppi.