TERMOLI. Il graffio social di Nicola Felice sulla stazione ferroviaria di Termoli ha stimolato anche riflessioni ulteriori, come quella di Liberato Manzo, che nei mesi scorsi è stato impegnato in Alternativa civica. «Le narrazioni edulcorate della realtà, le auto celebrazioni, in Molise una patologia. (Rif. Al post dell’ingegner Nicola Felice in data odierna).
Un indizio non trascurabile: il degrado della stazione di Termoli, un biglietto da visita da far cadere le braccia ai malcapitati turisti. Sicuramente si dirà che ‘c’azzecca’ (pertinente espressione verbale del nostro famoso corregionale) la ferrovia con l’idea turismo in Molise. C’azzecca, c’azzecca, eccome! La Regione ha perso ripetutamente negli ultimi 25-30 anni il “treno” dei finanziamenti per l’efficientamento tecnologico della tratta ferroviaria (Termoli-Chieuti) di sua competenza.
Le risorse, a carico dello Stato e con il sostegno finanziario dell’Unione Europea, sono state erogate a tutte le regioni interessate al Corridoio Scandinavo/ Mediterraneo. RFI, in sinergia con le regioni interessate (Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia) – il Molise silente – ha sviluppato gli investimenti e gli interventi in grado di garantire, entro il 2030, il potenziamento, l’efficientamento e l’adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria ai parametri di interoperabilità sui propri tratti interessati, attrezzando e implementando la rete ferroviaria di loro pertinenza. La Regione Molise è rimasta al palo per manifesta incapacità e/o protervia della sua classe politica. Ancora oggi per il suo tratto di competenza da Termoli a Chieuti, la circolazione dei treni avviene su un unico binario supportata da tecnologia obsoleta, superata. Oggi la stazione di Rfi di Termoli è la più scalcinata e sconquassata di tutta la rete adriatica da Trieste a Lecce, priva di infrastrutture ad alta tecnologia, non attrezzata di servizi di alto profilo come ascensori per singoli binari idonei per viaggiatori con disabilità. E questo non è un biglietto di visita propedeutico per una città votata al turismo».


