TERMOLI. Estate senza tregua sulla vertenza concessioni balneari, un agosto caratterizzato da proteste e prese di posizione, come quella dell’Antitrust, che pone l’accento come le spiagge libere in alcuni casi siano addirittura inesistenti per i nuovi potenziali entranti nel mercato, rimarcando come la legge europea vinca su quella nazionale e la direttiva Bolkestein deve far disapplicare le norme del decreto Milleproroghe che hanno disposto la proroga delle concessioni a fine 2024 e in casi eccezionali al 2025.
A replicare, puntualmente, come sempre, il presidente nazionale del Sib-Confcommercio, Antonio Capacchione: «L’Autorità fa riferimento a una proroga automatica generalizzata, che è chiaramente improponibile. Siamo sempre stati d’accordo con l’idea di una proroga differenziata – puntualizza – e dalle indiscrezioni mi sembra che il governo stia andando proprio verso questo tipo di proroghe».
«La segnalazione dell’Antitrust è velleitaria perché impossibile avviare in poche settimane decine di migliaia di gare. Ed è persino imprudente in assenza di regole che spetta allo Stato emanare». Così a LaPresse Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio. «La segnalazione dell’Antitrust non fa che ribadire la sua contrarietà a proroghe automatiche e generalizzate delle concessioni – ha affermato Capacchione – e questo in conformità alle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea in materia. Ma come chiarito proprio dalla Corte di giustizia ad essere in contrasto con il diritto europeo non è la proroga in sé ma in quanto automatica e generalizzata. Cioè la sua modalità di applicazione. Legittime sono proroghe giustificate da specifici motivi di tutela come la necessità di salvaguardare il lavoro o in quei territori ove è possibile il rilascio di nuove concessioni demaniali.
Così come la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha ripetutamente chiarito che il presupposto per l’applicazione della direttiva Bolkestein è l’accertamento della cd scarsità della risorsa. Si può anche discutere sulla mappatura effettuata dal Governo ciononostante non può essere trascurato la sua necessità. Si violerebbe proprio il diritto europeo così come chiarito dalla Corte. Ecco perché noi chiediamo la sua applicazione corretta. E sulla base di regole nazionali non “costruite” autonomamente dai Comuni o dalle Regioni. A tal proposito si osserva che la Corte costituzionale ha da tempo chiarito che le modalità di affidamento delle concessioni demaniali marittime è una competenza esclusiva dello Stato. La pretesa dell’Antitrust di avviare decine di migliaia di gare entro poche settimane è del tutto irrealistica. In assenza di regole appare addirittura imprudente», conclude.