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sabato 14 Giugno 2025
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«Tanti studenti nuovamente esclusi dal beneficio della borsa di studio nonostante i requisiti»

TERMOLI. Diritto allo studio, oggi rievocato a più riprese, non solo per la notizia di una intesa interistituzionale sul sentiero della legalità, in ambito universitario.

«Art. 34 della Costituzione. La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso».

Un gruppo di studenti accademici lo riafferma: «Questo articolo ribadisce l’importanza dell’istruzione e soprattutto il suo diritto di esistere senza alcuna distinzione. Anche gli studenti meritevoli e privi di mezzi hanno il diritto di raggiungere i gradi più elevati degli studi. 

Spesso accade nella quotidianità che molti di questi articoli rimangano su carta e diventino parole al vento, e ad oggi stiamo vivendo una situazione simile in Molise.

Tanti studenti infatti, sono risultati nuovamente esclusi dal beneficio della borsa di studio, pur avendo tutti i criteri deposti dal bando che annualmente viene pubblicato sul sito Esu Molise.

Uno dei criteri più importanti, oltre alla soglia Isee, é il requisito di merito. Infatti al fine di risultare “idoneo” ogni studente deve dimostrare di aver raggiunto un determinato numero di crediti formativi universitari, pena l’esclusione dalla graduatoria. Non si parla quindi solo di diritto legato alla situazione economica famigliare, ma si parla di “merito”. Ad oggi tutte le parole scritte sono risultate nulle a discapito di tanti studenti.  

Ragazzi e ragazze che hanno sudato per raggiungere la soglia necessaria, modificando il piano di studio anche con il rischio di rimandare la laurea. E questa situazione purtroppo coinvolge anche le famiglie dato l’aggravarsi dei prezzi di affitto, bollette, benzina e altri. Ad oggi sappiamo che non ci saranno più scorrimenti, per cui la nostra critica nasce per essere costruttiva. L’importanza è far capire che di queste dinamiche bisogna parlarne per migliorare sopratutto gli eventi futuri. 

Non nascondiamo che da parte nostra c’è profondo disprezzo e sconforto, ma ci auguriamo di finire il percorso al meglio e di lasciare presto l’università. Non abbiamo bisogno di promesse e parole, abbiamo bisogno di fatti. E soprattutto, è anticostituzionale non garantire il diritto di studio a tutti».