TERMOLI. Una cosa accomuna i vandali, ma non è certo mal comune mezzo gaudio. Tutt’altro. Il fatto che non si facciano preferenze nel compiere misfatti e provocare danni, tanto in centro, come la panchina di piazza Sant’Antonio di sabato scorso, quanto le periferie.
Ultimo gesto privo di senno quello di sradicare una fontanella d’acqua nell’area giochi del quartiere Colle della Torre.
Un doppio sfregio, perché va a colpire arredi urbani installati per migliorare la vivibilità dei luoghi di aggregazione, a dimostrazione che il livello di civiltà sia davvero basso, o quello dell’inciviltà esponenziale.
Ci sono esempi innumerevoli se le censissimo tutti, riempiremmo probabilmente la nostra homepage.
L’elemento di fondo che diviene preoccupante è la normalità di comportamenti che una volta erano considerate eccezioni; oggi lo sono coloro che i “beau geste” li realizzano, non il contrario.
Il concetto declinato è sempre quello, l’emergenza educativa. Porvi rimedio come prevenzione è una sfida ardua, a quanto pare. Riparare quello che invece mandano in pezzi o “dislocano” costa comunque quattrini o distrae da altri interventi gli operai del Comune, quando non occorra far intervenire ditte esterne.
Non vogliamo vivere sotto l’occhio indistinto delle telecamere in ogni angolo, ma c’è da rispondere anche a chi pensa che il territorio sia brado e incustodito, dal piccolo disagio a situazioni di maggiore rischio per la comunità.