TERMOLI. Analisi critica della “Manovra di Bilancio 2025”. L’ha realizzata il coordinatore locale di Costruire Democrazia, Andrea Montesanto.
«La Legge di Bilancio 2025, recentemente presentata dal governo nazionale, ha suscitato numerose critiche per le sue misure controverse, tra cui i significativi tagli in settori chiave come la sanità pubblica e l’istruzione, e l’aumento irrisorio delle pensioni.
Tagli alla sanità pubblica: nonostante le promesse di aumento dei fondi, la realtà è che la spesa sanitaria in rapporto al PIL continuerà a diminuire, passando dal 6,4% nel 2024 al 5,9% nel 2027. Questo rappresenta un record negativo, con gravi implicazioni per la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari, specialmente in regioni già in difficoltà come il Molise. Sebbene il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) preveda un aumento di 2,3 miliardi di euro per il 2025, questa cifra è insufficiente per coprire le crescenti necessità del settore, considerando l’inflazione e l’aumento dei costi operativi. Inoltre, la manovra non prevede i tagli precedenti , né risolve le carenze strutturali esistenti. La riduzione della spesa sanitaria avrà conseguenze negative: da una parte, la qualità dei servizi sarà ulteriormente compromessa a causa della mancanza di fondi per l’aggiornamento delle attrezzature e delle infrastrutture; dall’altra, l’accessibilità ai servizi sanitari potrebbe diminuire, con tempi di attesa ancora più lunghi e una riduzione delle prestazioni disponibili per i cittadini, i quali saranno costretti sempre più a rivolgersi a strutture private a pagamento, inaccessibili per i meno abbienti.
Il Molise sarà tra le regioni più colpite dai tagli. La riduzione dei fondi, abbinata all’autonomia differenziata, potrebbe rappresentare l’ultimo passo verso il collasso del sistema sanitario regionale, già sotto pressione per la carenza di personale e risorse adeguate, il commissariamento, il maxi-debito regionale e il problema delle liste d’attesa, recentemente discusso nella trasmissione Fuori dal Coro su Rete 4. È essenziale che il governo nazionale riveda le sue priorità e garantisca i fondi necessari per sostenere un sistema sanitario efficiente e universale. Come Regione Molise, sarebbe opportuno disconoscere il disavanzo sanitario di centinaia di milioni di euro, attribuibile alla responsabilità dello Stato, che ha nominato commissari incapaci di risolvere l’emergenza e non ha vigilato sull’inadempimento del piano di rientro e sull’aumento esponenziale del debito stesso. Questo scenario preoccupa non solo i cittadini e parte della politica, ma ha anche generato tensioni tra le associazioni di categoria, che hanno già annunciato scioperi. “Il testo della Legge di Bilancio per il 2025 – si legge in una nota congiunta dei sindacati – conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane, cambiando le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi”.
Aumento delle Pensioni: un altro punto critico della manovra è l’aumento delle pensioni. Il governo ha previsto un incremento di soli 3 euro al mese per le pensioni minime, portando l’importo a circa 620 euro. In un contesto di alta inflazione e aumento del costo della vita, un incremento così esiguo rappresenta una vera e propria presa in giro per i pensionati italiani, che già fanno fatica ad arrivare a fine mese.
La Tassa sugli extraprofitti delle banche: tra proclami e modifiche last minute. All’inizio del 2023, il governo Meloni ha annunciato una tassa sugli extraprofitti delle banche. Il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, dichiarò che il Consiglio dei ministri aveva approvato un prelievo sugli extraprofitti delle banche. Durante l’esame del testo in Commissione Ambiente e Industria del Senato, i partiti di maggioranza hanno presentato un emendamento che ha modificato il provvedimento: le banche potevano scegliere di non pagare la tassa, a condizione che destinassero un importo* per rafforzare il loro patrimonio.. In pratica, la tassa è diventata “facoltativa”. Potete immaginare come è finita… Come già avvenuto alla vigilia della Manovra 2024, anche quest’anno abbiamo assistito a settimane di annunci sulla tassa sugli extraprofitti delle banche. Tuttavia, in modo del tutto “inaspettato”, il governo ha cambiato registro ancora una volta. Di fatto, sta chiedendo alle banche un prestito da restituire dal 2027, quando questo governo non sarà più in carica. Infatti La relazione tecnica del disegno di legge di Bilancio stima quasi mezzo miliardo di minori entrate per lo Stato nel 2027 e quasi 1 miliardo nel 2028 e 2029. Una trovata che permetterà al governo di recuperare risorse senza aumentare il debito, scaricando il problema sui cittadini e sul prossimo mandato. “Una mandrakata, come nei film di Gigi Proietti”. Riduzione dell’organico scolastico.
La manovra di bilancio colpisce duramente anche il settore dell’istruzione, con una significativa riduzione dell’organico scolastico. A partire dall’anno scolastico 2025/2026, la dotazione organica sarà ridotta di 5.660 posti per il personale docente e di 2.174 posti per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario). Questo taglio avrà conseguenze rilevanti, aggravando problemi già esistenti: classi più affollate, meno supporto per gli studenti, un ulteriore deterioramento delle condizioni di lavoro per gli insegnanti e un aumento della disoccupazione. In conclusione la Legge di Bilancio 2025 presenta numerosi aspetti negativi che rischiano di peggiorare la situazione economica e sociale del Paese. I tagli alla sanità pubblica, l’aumento irrisorio delle pensioni, la farsa della tassa sugli extraprofitti delle banche e la riduzione dell’organico scolastico sono misure che non rispondono alle reali esigenze dei cittadini e del nostro Paese. Il percorso parlamentare verso l’approvazione definitiva della manovra si preannuncia lungo e complicato».