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giovedì 31 Luglio 2025
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«Passo in avanti verso l’uscita dal tunnel, ora uno sforzo in più sul decreto “Balduzzi”»

TERMOLI. A commentare il testo dell’emendamento Molise che abbiamo pubblicato ieri è stato il presidente del comitato San Timoteo, Nicola Felice.

«Con l’approvazione dell’emendamento all’art. 66 bis della Legge di Bilancio 2025, che dispone lo stanziamento di 45 milioni di euro per un periodo di due anni, si compie un primo, significativo passo verso la risoluzione delle criticità economico-finanziarie che affliggono il servizio sanitario regionale del Molise. Tuttavia, tale intervento è subordinato alla redazione e all’inclusione, nel Programma Operativo per il triennio 2025-2027, di un piano di rientro del debito pregresso.

Particolarmente rilevante è anche l’ulteriore assegnazione di 20 milioni di euro, previsti come incremento del fondo sanitario nazionale destinato al Molise, a partire già dal 2025. Tale misura consentirà il raggiungimento dell’equilibrio gestionale annuale. Qualora questo equilibrio venga mantenuto per due anni consecutivi, sarà possibile uscire, entro il 2027 (dopo ben 17 anni), dal regime di commissariamento, restituendo finalmente la programmazione sanitaria alle competenze del Consiglio regionale.

Permane, tuttavia, un’altra rilevante criticità da risolvere: la necessità di ottenere deroghe al Decreto Lorenzin, più comunemente noto come Decreto Balduzzi. Si tratta di una questione che richiede un intervento normativo da parte del Governo nazionale.

Va riconosciuto il concreto impegno dimostrato dall’attuale classe politica regionale, con un ruolo di primo piano assunto dal presidente Roberti e dalla delegazione parlamentare del Molise. Tuttavia, si auspica con forza un contributo sostanziale anche da parte dell’intera classe dirigente amministrativa e politica regionale. Per affrontare con efficacia le sfide che riguardano il servizio sanitario, è essenziale superare divisioni di appartenenza e schieramento politico, mettendo al centro l’interesse collettivo dei cittadini molisani e il futuro stesso della regione».