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venerdì 1 Agosto 2025
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Rapporto Ecomafia: in 26 anni nel Molise denunciati oltre 9mila reati

TERMOLI. Il rapporto Ecomafia di Legambiente ha compiuto 30 anni e in questa occasione è stato redatto un compendio storico sull’illegalità ambientale in Italia e ovviamente parcellizzato per regioni.

In Molise, i reati denunciati dal 1997 al 2023 sono stati 9.019, pari all’1,1% del totale (784.502), con 6.377 persone denunciate e 2.063 sequestri. 

Scendendo nel dettaglio del ciclo dei rifiuti, 1.927 le condotte penalmente rilevanti, con 1.697 persone denunciate (in alcuni casi anche l’arresto) e 540 sequestri.

Infine, nel ciclo del cemento, relativo a costruzioni e abusi, 2.074 i reati emersi, con 1.838 persone denunciate (in alcuni casi arrestate) e 355 sequestri. 

Sono dati assemblati su report di forze dell’ordine e Capitaneria di Porto. 

IL BILANCIO

A trent’anni dalla prima pubblicazione di Ecomafia oggi a Roma la conferenza nazionale “Ambiente e legalità: insieme per il futuro” promossa da Legambiente e Arma dei Carabinieri. In Italia in tre decenni accertati 902.356 reati ambientali, uno ogni 18 minuti. 

Un reato ogni 18 minuti per un totale di 902.356 illeciti ambientali. È quello che in Italia in tre decenni hanno compiuto le ecomafie con un attacco costante e incessante all’ambiente. Parliamo di una media – dal 1992 al 2023 – di 79,7 reati al giorno, 3,3 ogni ora, uno ogni 18 minuti. Un ritmo impressionante contrassegnato anche da 727.771 persone denunciate e 224.485 i sequestri. A mettere in fila questi numeri è Legambiente che oggi, a trent’anni dalla prima presentazione del rapporto Ecomafia avvenuta proprio il 5 dicembre del 1994, fa il punto della situazione con dati e un pacchetto di sei proposte in occasione della conferenza nazionale “Ambiente e legalità: insieme per il futuro” che ha promosso con l’Arma dei Carabinieri, presso la Scuola Ufficiali di Roma, a cui hanno partecipato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, il direttore generale dell’Ispra, Maria Siclari, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, il Gen. di Corpo d’Armata, Andrea Rispoli, Comandante del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri ed il Gen. di Divisione Fernando Nazzaro, Comandante Carabinieri per la Tutela e la Sicurezza Energetica. Al termine della conferenza, a cui è stata assegnata dal Presidente Sergio Mattarella la medaglia della Presidenza della Repubblica, sono state premiate le scuole secondarie di primo e secondo grado vincitrici del concorso nazionale dedicato all’educazione alla legalità e alla tutela dell’ambiente.  

“Senza legalità non c’è tutela ambientale – dichiara Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente – Quella che celebriamo oggi insieme all’Arma dei Carabinieri non è solo una ricorrenza: in questi 30 anni, anche grazie a questa straordinaria collaborazione e a quella sviluppata con tutte le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto sono stati raggiunti risultati importanti, nell’interesse generale del Paese, come l’introduzione nel Codice penale dei delitti contro l’ambiente e di quelli a tutela del patrimonio culturale. I dati presentati oggi ci ricordano che non bisogna abbassare la guardia e che al centro delle scelte politiche va messa la salvaguardia dell’ambiente come ci ricorda l’articolo 9 della Costituzione italiana. Per questo chiediamo che vengano approvate quelle norme che ancora mancano all’appello in fatto di prevenzione e controllo, come i reati contro gli animali, le agromafie e agropirateria, chiedendo al tempo stesso allo Stato un impegno più forte nella lotta all’abusivismo edilizio”.  

Focus Inchieste sui traffici illegali di rifiuti

608 il numero complessivo delle inchieste sull’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, registrate dal febbraio 2002 (prima applicazione dell’art. 53 bis del decreto Ronchi, attuale delitto previsto dall’art. 452 quaterdecies del Codice penale), con 3.424 arresti, 10.772 denunce, 1.691 aziende coinvolte e 51 stati esteri interessati, soprattutto europei e africani. In 309 inchieste (pari al 50,8% del totale) è stato possibile ricostruire il totale dei rifiuti sequestrati, pari a 60,576 milioni di tonnellate: per il 40,49% si tratta di fanghi di depurazione e per il 39,64% di rifiuti industriali misti. Trasportate su un tir da 25 tonnellate, lungo 13,6 metri, le 60.576.000 tonnellate sequestrate sarebbero equivalenti a 2.432.040 tir, per una coda di 32.953 chilometri. 

“Dal 1994 ad oggi – commenta Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente – è cresciuta la consapevolezza della minaccia delle ecomafie. Oggi chi indaga ha efficaci e importanti strumenti, primo fra tutti la legge sugli ecoreati approvata a maggio 2015, ma c’è ancora molto da fare anche a livello europeo. Per questo è fondamentale che l’Italia recepisca quanto prima la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente. Al tempo stesso siamo convinti che la scuola sia un luogo fondamentale dove educare alla legalità e alla tutela ambientale, per questo abbiamo promosso insieme all’Arma dei Carabinieri un concorso per le scuole. Riteniamo che il loro coinvolgimento oggi sia più che mai fondamentale perché, come ha ricordato più volte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la lotta alla criminalità parte dai banchi di scuola”. 

È importante ricordare come, da diversi anni, la collaborazione tra Legambiente e l’Arma dei Carabinieri sia disciplinata anche da un protocollo d’intesa.