TERMOLI. Sono trascorsi poco più di due anni da quando l’allora ministro Giovannini (al crepuscolo del Governo Draghi) presentava il futuro avveniristico della stazione ferroviaria di Termoli.
Purtroppo, dalla fine dell’estate 2022 all’inverno 2024 c’è solo un presente che pone disagi in evidenza, con le gradinate di accesso ai binari ripide e scomode, abili ad allagarsi, col loro accesso spesso inibito.
Il rendering proposto all’epoca appare davvero come un miraggio:
riqualificazione del Fabbricato Viaggiatori: interventi di manutenzione straordinaria dell’edificio di Stazione, sia interni sia esterni finalizzati tra l’altro all’efficientamento energetico, la riqualificazione/rifunzionalizzazione degli ambienti interni del fabbricato;
accessibilità aree esterne: riqualificazione delle aree contermini la stazione e di proprietà di Rfi, favorendo il raggiungimento dalla mobilità dolce, dal Tpl, dai sistemi di sharing mobility e di ricarica elettrica, e conferendo, attraverso il recupero e il decoro degli ambienti esterni, maggiore comfort e sicurezza a viaggiatori e cittadini;
accessibilità ferroviaria: interventi di adeguamento infrastrutturale alle direttive di interoperabilità europea e al superamento delle barriere architettoniche, per garantire una sempre maggiore fruizione del trasporto ferroviario anche ai viaggiatori a mobilità ridotta;
miglioramento o adeguamento sismico: interventi strutturali necessari per il miglioramento o l’adeguamento sismico del fabbricato a seguito di opportuna valutazione di vulnerabilità sismica.
Per intanto, ci accontenteremmo di una fruibilità non messa a rischio a ogni pioggia e magari supporti per far salire i passeggeri coi bagagli, da tempo invocati.