LARINO. Larino, culla nel 1994 delle Città dell’Olio, ieri 17 dicembre, dopo un trentennio esatto che ha visto crescere l’Associazione Nazionale voluta dal larinese Pasquale Di Lena, fino a superare quota 500 soci sparsi in 18 regioni italiane, ha chiamato a raccolta i protagonisti principali di questa straordinaria storia molisana: un compleanno organizzato al Palazzo Ducale di Larino dall’amministrazione comunale, dal Coordinamento regionale delle Città dell’Olio affidato a Giovanni Di Matteo e dal Segretario regionale Nicola Malorni, per festeggiare trent’anni di storia e per costruire le comunità dell’olio del futuro.
Il sindaco Puchetti ha fatto gli onori di casa dando il benvenuto al Presidente delle Città dell’Olio Michele Sonnessa, al direttore nazionale Antonio Balenzano e ai rappresentanti delle altre Città di Identità, per la prima volta insieme a Larino: Paolo Corbini, Direttore Associazione Nazionale Città del Vino e Simona De Caprio, Vicepresidente Associazione Nazionale Città del Tartufo.
Un compleanno storico che ha chiamato a raccolta, dopo l’approvazione della Legge sul Made in Italy, la Regione Molise rappresentata per l’occasione dalla dottoressa Sandra Scarlatelli, Direttore e Autorità di gestione regionale, unitamente alle Città d’Identità del Vino e del Tartufo, la prima volta seduti insieme intorno ad un tavolo per condividere valori e per attestare la volontà comune di fare squadra intorno a temi come la protezione del territorio e del suolo, sempre più assediato da pericolosi progetti che sotto l’egida del cosiddetto “Green” , in realtà, depauperano il territorio contrastando i valori e le buone pratiche che l’associazionismo e i produttori locali, le aziende e i piccoli comuni hanno messo in campo nel promuovere prodotti di identità con cui è possibile oggi, non solo rendere i territori più attrattivi, ma anche trasformarli in volano di sviluppo delle comunità attraverso azioni trasversali e creative.
Sì è parlato di identità, benessere ed emozioni alla tavola rotonda moderata da Graziella Vizzarri – Consigliere Comune di Larino, parole chiave che raccontano l’impegno quotidiano che in tre decenni ha visto le Città dell’Olio giocare un ruolo di primissimo piano nella tutela e nella promozione del patrimonio olivicolo italiano e della civiltà̀ millenaria di cui l’olio Evo è espressione.
E sono stati proprio i produttori locali di Oli di oliva straordinari i principali testimonial dell’evento, molti dei quali giovani, che hanno riscoperto i valori dei nonni e dei genitori trasformandoli in opportunità di sviluppo e di impiego in un comparto, quello olivicolo, erroneamente considerato dai più come “povero” e perciò sempre più abbandonato.
Oggi, invece, anche in Molise, prosperano giovani che si rivelano custodi di saperi, mestieri, riti e tradizioni legate ad una delle eccellenze del “made in Italy” più apprezzate al mondo: l’olio EVO. Ed intorno a loro ruotano le sfide lanciate dal Presidente Sonnessa e da Pasquale Di Lena, insieme al Coordinatore Regionale delle Città dell’olio Di Matteo da raccogliere nel presente e nel futuro: la lotta all’abbandono dell’olivicoltura, il rilancio dell’oleoturismo e del turismo delle radici, la promozione dell’olivicoltura sociale, la diffusione della Carta degli Oli e del Marchio Città dell’Olio, il sostegno alla ricerca scientifica sulle proprietà salutistiche dell’olio e delle esperienze di olivicoltura sociale, inaugurate proprio in Molise dalla cooperativa sociale Kairos presieduta da Nicola Malorni, per il benessere psico-fisico delle persone.
Lo psicologo, già vice presidente delle Città dell’Olio, è intervenuto a commento del cortometraggio emozionale “Minerva”, proiettato in anteprima regionale e realizzato per i 30 anni delle Città dell’Olio dal regista Simone D’Angelo, anch’egli presente alla cerimonia.
Malorni ha ricordato la nascita dell’olivicoltura sociale in Italia, in un uliveto di Guardialfiera, l’uliveto dove dimora da 103 anni l’albero Fausto, oggi simbolo della rigenerazione di uliveti abbandonati e promotore di iniziative che guardano a sinergie trasversali dell’olivicoltura con la ricerca scientifica. L’ultima importante progettualità dello psicologo termolese, condivisa con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, infatti, ha previsto la prima ricerca neuroscientifica in Italia, condotta insieme a ricercatori del Neuromed di Pozzilli, volta a verificare l’effetto della meditazione “condotta da un albero di olivo” attraverso la Realtà Aumentata sulla regolazione del cortisolo – l’ormone dello stress – e sui disturbi dell’umore.
Proprio questi sono i temi che fanno esprimere a Pasquale Di Lena, commosso e sorpreso, la meraviglia che prova ricordando un trentennio durante il quale un prodotto agricolo povero e un albero contorto sono stati capaci di attrarre un piccolo gruppo di uomini e donne, oggi Comunità dell’Olio custodi dei territori.
Auguri alle Città dell’Olio!