venerdì 24 Gennaio 2025
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«Un anno con il Macte», guardando al 2025 e al 64esimo Premio Termoli

TERMOLI. Dalla direttrice del Macte, Caterina Riva, un diario di bordo dell’attività culturale promossa in via Giappone, con uno sguardo sul 2025.

«Vorrei ripercorrere con voi alcune delle esperienze vissute al Macte nel 2024: la mostra Ersilia. Praticare l’altrove e le sue attivazioni sul territorio in primavera, mentre quest’estate ci hanno tenuto compagnia le sculture cangianti di Salvatore Arancio. Abbiamo fatto anche diversi laboratori: di fumetto, di scrittura, di sculture di pane. Ora ospitiamo le immagini di Irene Fenara: la mostra è a ingresso libero e resta aperta durante le feste nei seguenti giorni: 21-27-28 dicembre e poi di nuovo dal 2 gennaio.

Nel 2025 da metà febbraio presenteremo le opere della serie Il falco di Karachi di Elisa Caldana che entrano nella collezione del Macte grazie all’Italian Council 12 (2023). Lanceremo online su Macte Digital, la mostra interattiva “Siamo tutti utenti, fino a quando non lo siamo”, a cura di Marialaura Ghidini. 

D’estate invece torna la 64esima edizione Premio Termoli e avrò il piacere di esserne la curatrice. Il comitato curatoriale della Sezione Arti Visive da me invitato si avvale di: Simone Ciglia, Gioia Dal Molin, Rossella Farinotti e Emanuele Guidi. La Sezione Architettura e Design sarà affidata a Terraviva, piattaforma che si occupa di competizioni internazionali di architettura e design, il bando sarà disponibile da gennaio. 

Quest’anno ci sono venuti a trovare al museo visitatori fin dalla Nuova Zelanda e abbiamo accolto il figlio di Malangatana dal Mozambico, venuto a Termoli per ammirare l’opera del padre che è tuttora esposta al Macte.

Le opere della collezione del Premio hanno viaggiato, per la grande mostra antologica di Carla Accardi a Palazzo delle Esposizioni di Roma (ora conclusa) e per la mostra dedicata a Riccardo Lumaca all’Ape Museo di Parma (dal 14 dicembre in corso).

Siamo stati anche invitati al museo Pecci di Prato a parlare del progetto sviluppato con l’artista Marco Lampis di audiodescrizioni in 3 episodi per la mostra di Salvatore Arancio, pensate per persone cieche o che non si possono fisicamente recare al museo».