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mercoledì 19 Marzo 2025
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Buon compleanno al Molise: il futuro ‘passa’ attraverso sanità, infrastrutture e lavoro

TERMOLI. Oggi la Regione Molise compie 61 anni, infatti terminano anche le celebrazioni ufficiali del sessantennale, che hanno scandito periodicamente questo lasso di tempo da un 27 dicembre (2023) all’altro.

Una autonomia amministrativa e politica conquistata nella Prima Repubblica che ancora oggi “regge” nonostante i mille problemi che sono stati affrontati e ancora si vivono, perché conservare la propria identità e autodeterminazione in un contesto globale è sempre meno facile, per qualcuno addirittura antistorico, viste le iniziative che porterebbero al suo smembramento.

Tuttavia, delle tante ipotesi di riforma, dalle macro-regioni a nuove aggregazioni territoriali, l’unica concreta è quella dell’autonomia differenziata, su cui saranno chiamati alle urne gli elettori, per abrogarla o meno.

Un compleanno che giunge in un momento importante, quello in cui la manovra 2025 approda al Senato, che dovrà approvarla dopo il voto alla Camera e in questo impianto legislativo c’è il comma riservato al Molise, che destina fondi per rientrare dal deficit pregresso della sanità e stanzia fondi ulteriori per superare i vincoli delle norme Balduzzi-Lorenzin.

La sanità è proprio uno dei nodi da sciogliere sul futuro del Molise, assieme alle infrastrutture e al nodo lavoro. Il 2025, in cui entreremo tra pochi giorni, infatti, sarà l’anno in cui si potrà capire se progetti significativi e percorsi potranno concretizzarsi o meno.

Una su tutti, pensiamo alla vicenda Gigafactory, stella polare degli orizzonti industriali di una comunità che potrebbe risvegliarsi senza il principale polmone occupazionale degli ultimi 50 anni abbondanti, deriva che sicuramente deve essere evitata, ma accanto allo stabilimento Stellantis è bene blindare la competitività della filiera che punta alla transizione ecologica.

Sulle infrastrutture si attendono i passi in avanti per le reti viarie, soprattutto al servizio delle aree interne, che soffrono di una emarginazione che sa di isolamento; per quelle ferroviarie, sia interna che sul raddoppio Termoli-Lesina, quindi la portualità, col progetto del nuovo piano regolatore marittimo.

La sanità attenderebbe la fine del commissariamento, per riportare strategia e programmazione al centro dell’azione di governo delle istituzioni di Palazzo D’Aimmo e Palazzo Vitale. Vedremo quale sarà l’esito dei tre punti qualificanti.