TERMOLI. Trovarsi al cospetto di una madre che ha perso il figlio a cui aveva dedicato sé stessa, anche a distanza di poco più di un anno, non è affatto semplice.
Raccoglierne le emozioni, il ricordo, l’amore che ancora la pervade, al pari del marito Riccardo e dell’altra figlia Sofia, presenti stamani alla sede del Sae 112, tentando di agire in punta di microfono per non valicare quel confine e quel rispetto che la situazione impone, come camminare sulle uova.
Lo sguardo tradisce ancora la commozione e non potrebbe essere diversamente. Tuttavia, la forza e il coraggio di Francesca Morgante e della famiglia Cistullo hanno permesso che il loro Flavio venisse ricordato in una iniziativa a carattere sociale, con l’attivazione di un presidio di cardio-protezione, come un defibrillatore, a cui si legherà per sempre il nome del 13enne, salito in cielo troppo presto.
Nelle parole di mamma Francesca, emerge il senso di questa scelta.
Emanuele Bracone