TERMOLI. Gesti che vanno oltre il mero simbolismo, sono quelli che rappresentano l’essenza di una comunità, quando ci si raccoglie su una storia drammatica, anzi tragica, come quella del piccolo Flavio Cistullo, che sconvolse tutti.
A distanza di poco più di un anno da quel maledetto pomeriggio, quando avvenne l’incidente stradale con l’autobus della Sati, proprio nel tragitto che il ragazzino compiva col papà per recarsi fuori regione, il suo ricordo è vivo nella memoria di tutti.
Un gesto di solidarietà e commemorazione compiuto assieme ai genitori, oggi, 4 gennaio, quando l’Associazione Nazionale Genitori per Persone con Autismo del Molise (Angsa Molise Aps) ha dedicato un defibrillatore alla memoria del 13enne, che ha perso la vita in un incidente avvenuto il 18 dicembre 2023.
Il defibrillatore, gentilmente donato dalla Gioielleria Martino di Termoli, rappresenta un simbolo di speranza e di sensibilizzazione sull’importanza della tempestiva assistenza medica in situazioni di emergenza.
La cerimonia ha avuto luogo presso la sala convegni del Sae 112, in via Gennaro Perrotta a Termoli.
Questo evento, organizzato dall’Angsa Molise Aps, è una testimonianza viva per non dimenticare il piccolo Flavio e per sensibilizzare la comunità sull’importanza della sicurezza e dell’intervento immediato in caso di necessità, alla presenza di una delegazione del Comune di Termoli, co,l sindaco Nico Balice, gli assessori Mariella Vaino, Enrico Miele, Silvana Ciciola (ma questi ultimi due come associazione Il Mosaico e come amica di famiglia), nonché il consigliere Nicola Felice, anche lui del tessuto sociale nell’occasione, e di altre associazioni, come “Oltre il blu”, lo stesso Sae 112 e i Vigili del fuoco volontari; defibrillatore benedetto da don Gianfranco Mastroberardino.
Oltre al ricordo di Flavio e al rito religioso, che ha spaziato nelle necessità del territorio, spazio anche per affrontare i problemi del mondo dello spettro autistico, col Molise che seppur si stia incamminando nell’assistenza socio-sanitaria, ancora deve fare moltissimo.
Emanuele Bracone