TERMOLI. «La morte di mio figlio non può restare in silenzio». Parla così la signora Patricia Andrea Trigari Olave, che ha condiviso l’idea della manifestazione organizzata per sabato primo febbraio.
«Questa Fiaccolata del 1^ febbraio a Termoli non è solo un atto di memoria a mio figlio Mirko.
Non si può morire a 22 anni solo per essere residente in questa regione, non poter ottenere un farmaco garantito in tutto il territorio nazionale.
Quante altre persone devono morire ancora qui in Molise per la malasanità?
Unicamente gli uomini forti che amano la vita e ciò che fanno, conoscono l’amore, l’amore è anche impegno per la propria professione, che si sia medici, politici, professori o qualsiasi cosa, solo l’amore di saper fare il proprio lavoro bene produce la giustizia.
Non siamo da soli in questo mondo, inseguendo soltanto la propria soddisfazione personale e i nostri appetiti economici privi di anima, non si tratta di essere buoni o cattivi, ma giusti.
È chiaro che in questa regione chiamata Molise regna l’ingiustizia e la indifferenza .
Unitevi a noi sabato 1^ febbraio ore 18.30 (Piazza Monumento), questa Fiaccolata è per il mio Mirko, per ogni singola persona che soffre in silenzio, circondato dalla indifferenza totale.
È il nostro momento di accendere una luce, in tutto il buio che da tempo ci circonda.
Il nostro grido di sofferenza inascoltata, di richieste ignorate, ogni fiaccola deve arrivare fino a chi aveva e ha il dovere di proteggerci, ascoltarci e garantirci quanto meno la sanità, e finora non ha fatto nulla.
Vi aspettiamo numerosi. Non si può morire a 22 anni come risultato a una indifferenza totale. La morte di mio figlio non può restare in silenzio».