TERMOLI. Questioni di forma e di sostanza. Sono quelli relativi ai fenomeni criminali che investono il nostro territorio. E’ evidente, questioni di confine particolarmente sensibili, ribaditi a tutto spiano anche nei documenti ufficiali di istituzioni e forze dell’ordine, imporrebbero misure specifiche.
Di ieri anche la notizia sul rafforzamento dei controlli lungo la tratta ferroviaria Foggia-Termoli, ma come agire per arginare quei reati predatori che tanto sconforto (e rabbia) causano nella popolazione locale?
Furti nelle abitazioni e di veicoli (o dentro) sono tra i più diffusi e anche tra i più disdicevoli per chi li subisce.
Piani di ampliamento della videosorveglianza sono allo studio o sono stati già decisi, coi fondi del Viminale, ma riteniamo occorra una copertura maggiore del territorio, attraverso l’utilizzo in forma integrata delle forze dell’ordine, capaci davvero di operare in ogni luogo, periferia, centro, luoghi sensibili, h 24.
E’ il caso di chiedersi – come avviene anche in altri ambiti, pensiamo alla sanità, con la sola postazione del 118 – se lo Stato non debba rispondere con una diversa organizzazione e un’articolazione più efficace, per garantire maggiore sicurezza alla cittadinanza. Esigenze e priorità sono diverse, numerose, ma il territorio necessita di una reazione altrettanto di nerbo e mancano episodi di una gravità particolare, non che li invocassimo, ovviamente.
Bastano solo 2 pattuglie notturne, di Carabinieri e Polizia, ad esempio? Eccezion fatta per le operazioni straordinarie, su un comprensorio vasto, che va dalla periferia Nord al nucleo industriale e al confine stesso con la Puglia. Il contributo della Polizia locale in orari serali, fin qui limitato alla sola estate, sarebbe utile? Più posti di controllo lungo le arterie sensibili. La comunità non vuole avere più il timore di svegliarsi o rincasare, trovando sgradite sorprese.
Emanuele Bracone