TERMOLI. Un anno nero per Stellantis, quello ricostruito dal segretario generale Ferdinando Uliano, affiancato da Stefano Boschini e Rocco Cutri, con un calo del 45,7% di auto prodotte e livelli che risalgono al 1956.
Occasione per lanciare la manifestazione europea per il rilancio dell’auto, che avrà luogo il prossimo 5 febbraio. Tra gli argomenti trattati, approfondimento sullo stabilimento di Termoli: «Durante l’ultimo incontro del 17 dicembre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy non è riuscito purtroppo a fare chiarezza sul futuro ora incerto dello stabilimento di Termoli.
Per il momento l’investimento per la realizzazione della gigafactory molisana per la produzione di batterie risultata sospeso. Stellantis e Acc hanno dichiarato che sta procedendo con le sue attività di ricerca e sviluppo per la produzione di nuove celle meno costose e più efficienti, ma solo a febbraio 2025 sono nelle condizioni di sciogliere le riserve così da poter avviare gli investimenti a Termoli. Per quanto ci riguarda la scelta di non procedere al momento con l’investimento è negativa, fare questo investimento è indispensabile per dare una prospettiva ai 2.000 lavoratori di Termoli e al tessuto industriale molisano oltre a per mettere in sicurezza la competitività degli stabilimenti italiani. Abbiamo chiesto al governo Italiano di intervenire per avere una conferma dell’investimento.
Nel frattempo abbiamo chiesto a Stellantis di assicurare allo stabilimento non solo la produzione degli attuali motori, ma anche altri nuovi prodotti, visto anche il potenziamento dei nuovi equipaggiamenti con motori ibridi». Per la Fim-Cisl, «Il 2024 sarà ricordato come l’anno nero di Stellantis. I dati della produzione si chiudono negativamente, dopo due anni di crescita, segnano un forte dato negativo rispetto all’anno precedente, con una quantità tra autovetture e furgoni commerciali di 475.090 unità (-36,8%) contro le 751,384 del 2024. Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, gli autoveicoli con perdite maggiori rispetto ai veicoli commerciali. Precisamente le autovetture registrano un -45,7% con 283.090 unità, per trovare un dato così basso di produzione bisogna spostare le lancette nel 1956. I veicoli commerciali con 192.000 unità (-16,6%) hanno avuto una flessione più contenuta in termini percentuali, anche se in termini di volumi l’impatto è consistente pari ad oltre 38.000 unità. La riduzione della produzione è stato un continuo peggioramento dall’inizio del 2024, raggiungendo cali produttivi nelle auto dal 21% al 70%.
Le previsioni negative che avevamo stimato negli ultimi due report trimestrali purtroppo hanno avuto un riscontro con la realtà consuntivata a fine anno, con un aggravio in termini di volumi e di aumento dell’uso di ammortizzatori sociali e di chiusure anticipate di fine anno, coinvolgendo quasi 20 mila lavoratori. Come affermato da Stellantis, per il tramite del responsabile Europa Ing. Jean Philipe Imparato, nell’ultimo incontro del 17 dicembre scorso, la situazione in termini di volumi non subirà significative modifiche nel corso del 2025, in quanto i nuovi lanci produttivi nel corso del corrente anno di Melfi, Cassino e Mirafiori impatteranno nel 2026, dove ipotizzano di raggiungere le produzioni di unità riscontrate nel 2023. Il gruppo conferma obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030, ma lo subordina alle risposte del mercato. Stellantis ha ribadito per il 2025 2 miliardi di investimenti e con 6 miliardi di acquisti ai fornitori italiani e soprattutto con un comportamento e un’attenzione più responsabile. E’ sicuramente un cambio di impostazione, con un piano di investimenti aggiuntivo al precedente. Al piano industriale precedente da noi giudicato insufficiente, hanno aggiunto la nuova piattaforma small con i due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028. La nuova 500e a Mirafiori in aggiunta alla 500 ibrida. Vengono ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l’offerta a 7 modelli. E’ stato annunciato ad Atessa la nuova gamma large sui veicoli commerciali. A Cassino vengono sviluppate anche le versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large.
Su Modena verrà lanciata la collaborazione con Motor Valley per il lancio del progetto alto di gamma. Mancano ancora risposte importanti sulla Gigafactory e sul rilancio di Maserati e altri aspetti che abbiamo richiesto di approfondire necessariamente nei prossimi mesi con Stellantis e Governo. Crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale, una tempesta perfetta che colpisce in maniera significativa tutta l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante, che ha portato la Fim-Cisl insieme a tutte le organizzazioni sindacali europee di IndustriaAll Europe ad indire un’importante manifestazione il 5 febbraio 2025 a Bruxelles, che vedrà un’importante partecipazione dei lavoratori metalmeccanici di tutta Europa».