LARINO. Il presidente del Tribunale di Larino, Michele Russo, ha emesso un provvedimento il 7 gennaio 2025, relativo alle criticità nell’applicazione del progetto di riforma del processo penale telematico.
Il decreto del 27 dicembre 2024 (n. 206) rinvia al 31 dicembre 2025 il solo obbligo di deposito telematico per i soli utenti interni (magistrati e cancellerie) a causa delle criticità del sistema informatico ministeriale, APP. Dal 1° gennaio 2025 è diventato obbligatorio invece il deposito esclusivamente tramite Portale di tutti gli atti degli avvocati destinati a Procura e Tribunale (sia dibattimento che Gip). Il comma 3 fa salva la possibilità di depositare con modalità non telematiche (ossia cartaceo e PEC) atti relativi a procedimenti cautelari personali e reali (e quindi istanze ex art. 299 cpp, riesami ed appelli ex art. 310 cpp) sino al 31 dicembre 2025. Il comma 4 prevede che l’obbligo decorra dal 31 marzo 2025 in relazione a riti abbreviati, direttissime e immediati. Dal 1° gennaio 2027 scatterà l’obbligo di deposito telematico per tutte le restanti autorità giudiziarie (giudice di pace, sorveglianza, minori, Procura Generale, Corte d’appello e Cassazione).
Nel documento, il presidente Russo ha accertato e attestato il malfunzionamento dell’applicativo App; mancata profilazione degli utenti interni abilitati all’utilizzo di App negli ulteriori ambiti ai quali è stata estesa, l’obbligatorietà del deposito telematico nei procedimenti penali; autorizza, a decorrere dal 7 gennaio, limitatamente agli ulteriori ambiti ai quali è estesa, l’obbligatorietà del deposito telematico nei procedimenti penali e fino a quando si protrarrà l’indicato malfunzionamento, la redazione di atti e documenti in forma di documento analogico e il deposito degli stessi con modalità non telematiche, fermo quanto disposto dalla normativa. Il presidente Russo precisa anche che rimane ferma, invece, l’obbligatorietà del deposito telematico, nonché della redazione di atti e documenti in forma di documento informatico nei procedimenti di archiviazione (articoli 408, 409, 410, 411 e 415 del codice di procedura penale) e in quelli di riapertura delle indagini (articolo 415 cpp). Il provvedimento è stato reso noto al Procuratore della Repubblica di Larino, al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Larino, ai magistrati professionali incaricati di funzioni penali, al direttore del settore penale e ai responsabili delle Cancellerie penali.