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mercoledì 21 Maggio 2025
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«Nessuna zona è ignorata dall’amministrazione»

TERMOLI. Il cittadino chiama, l’amministrazione non si sottrae. L’assessore ai Lavori pubblici, Enrico Miele, ha preso in carico la segnalazione provenuta attraverso Termolionline su via delle Tamerici.

«Prendo spunto dall’appello di un gentile lettore di via delle Tamerici, rassicurandolo sul fatto che quell’isola urbana non è dimenticata o ignorata dalla programmazione. Al momento stiamo comunicando, di volta in volta, quello che facciamo, ma è evidente che ci sono programmi in itinere ed obiettivi anche per quella zona. Dobbiamo, ad esempio, eseguire a breve il secondo lotto di via delle Acacie e agiremo anche su via delle Tamerici, vicino al parchetto o nei punti più ammalorati. Il primo lotto di via delle Acacie ha messo in sicurezza quell’arteria, prima molto pericolosa.

Oggi è una delle migliori vie della Città e ci sono ancora interventi da completare, compresa l’illuminazione. L’Amministrazione ha le idee chiare per tutti i quartieri e le isole urbane di Termoli. Sono state analizzate le criticità e le possibili soluzioni. La linea da perseguire è definita, ma è di tutta evidenza come occorra, volta per volta, reperire e dosare le risorse, che non sono certo illimitate. Termoli ha una grande estensione (55 km q), superiore a quella di Pescara (34 km q) o San Benedetto (25 km q), che hanno più residenti e di conseguenza più risorse economiche. Noi abbiamo un territorio vasto, con densità di 573 abitanti per Km quadrato (Pescara 3.483 abitanti per km quadrato, San Benedetto 1.857 abitanti per km quadrato). Ciò significa che dobbiamo gestire un territorio con lunghe strade, lunghi marciapiedi, km di sottoservizi, molti più lampioni e, di conseguenza, costi più elevati, sicché la coperta è sempre corta. Le segnalazioni dei cittadini sono importanti e sono sempre all’attenzione degli assessorati competenti.

Questa Amministrazione vive in mezzo alla gente e le porte del sindaco e dei colleghi assessori sono sempre aperte. Occorre però avere anche pazienza. Ben vengano le segnalazioni costruttive, magari con indicazioni puntuali di chi vive nei singoli quartieri. Quando c’è dialogo e buona fede reciproca si lavora meglio per il bene della comunità. Sette mesi sono pochi, non è pensabile che si possano risolvere tutti i problemi, alcuni cronici. Problemi per i quali servono risorse economiche, non solo la buona fede e l’impegno».