Tratteremo, con la massima sintesi e semplicità possibile, argomenti e curiosità, legati alla nostra ed altrui sicurezza, alla prevenzione, alla conoscenza tecnica e delle normative.
Al termine dell’articolo troverete i link delle puntate precedenti.
TERMOLI. In tema carnascialesco la 52esima puntata della rubrica curata da Aldo Ciccone, in tema di sicurezza e prevenzione.
Ho ricevuto diverse mail dove, dei lettori, mi ponevano alcune domande sulla sicurezza di stelle filanti, maschere di plastica, coriandoli ecc. ecc.
In particolare, Mario, mi scrive, che, mentre il suo bambino spruzzava dei coriandoli, con una bomboletta, questi si sono incendiati, rischiando un’ustione.
Non a caso il “Ministero della salute”, pochi giorni fa, ha pubblicato sul suo sito istituzionale un articolo proprio sui pericoli degli articoli utilizzati durante il Carnevale ed i severi controlli effettuati dai Carabinieri del NAS.
Comunque noi consumatori dobbiamo stare attenti negli acquisti ed utilizzo di gadget, maschere, accessori per festeggiare il Carnevale in sicurezza.
I costumi e le maschere devono rispettare le stesse regole di sicurezza dei giocattoli, tale conformità è garantita dalla presenza del marchio CE. Non acquistate prodotti che riportano l’indicazione “questo prodotto non è un giocattolo” e verificate la presenza dell’indirizzo e nome del produttore o dell’importatore nell’Unione Europea.
Le maschere, ad esempio, hanno come principale pericolo il soffocamento. Per quelle che coprono integralmente il volto, occorre fare attenzione che abbiano un’apertura di almeno 1 cm x 13 cm, oppure due fori di superficie equivalente (cioè con un diametro di circa 3 cm) distanti l’uno dall’altro almeno 15 cm.
Per quanto riguarda il rischio di danneggiamento degli occhi, le maschere non devono avere bordi taglienti, punte acuminate, parti libere.
Per evitare che venga fatto un uso improprio da parte dei bambini di quelle maschere che simulano strumenti di protezione come i caschi da moto, elmi dei vigili del fuoco ed elmetti da lavoro, deve essere chiaramente riportata (anche sull’imballaggio) l’avvertenza: “Attenzione! Questo è un giocattolo. Non fornisce protezione”.
Se si acquista un costume di carnevale nuovo, la cosa migliore è lavarlo prima di farlo indossare ai bambini per rimuovere eventuali sostanze dannose. In alternativa si può anche lasciarli all’aria aperta per almeno 48 ore: in questo modo si può limitare la presenza di sostanze indesiderate.
Il rischio dei costumi di carnevale, delle parrucche, delle barbe e dei baffi finti è quello dell’infiammabilità. Le norme UNI vietano l’uso di materiali infiammabili.
Per garantire il necessario livello di sicurezza per gli oggetti rivestiti di pelo, capelli, nastri o fili che vengono a contatto diretto con la persona, per le maschere, e per mantelli, cappucci e costumi da maschera, vengono eseguite prove di resistenza alla fiamma in funzione delle caratteristiche dei diversi prodotti.
Bisogna controllare i cappucci e i colli dei vestiti: niente lacci per i bambini da 0 a 7 anni, possono strangolarsi accidentalmente. Per i più grandi la norma UNI prevede che siano fissati al vestito in almeno un punto per evitare che si sfilino.
Glitter, brillantini e applicazioni decorative sono fissate bene? Se si staccano possono essere ingerite o finire negli occhi del bimbo.
Le schiume e le stelle filanti spray sono il rischio emergente negli ultimi anni. Possono provocare gravi danni alla cornea, perché contengono sostanze irritanti per gli occhi e la pelle. Per questo motivo non vanno mai spruzzate sul viso o sul corpo e bisogna lavarsi bene le mani dopo averli utilizzati. Le bombolette inoltre sono infiammabili, non vanno utilizzate in presenza di fiamme, anche piccole, come le candeline per le torte. Vanno usate dietro la supervisione dei genitori e comunque mai da bambini al di sotto di 3 anni. Non dimentichiamo, infine, che parliamo di prodotti molto più inquinanti delle stelle filanti tradizionali.
Truccare i bambini, con prodotti ipoallergenici e adatti all’età: possono essere inavvertitamente ingeriti o sfregati sugli occhi. Meglio se sono facilmente lavabili con acqua e sapone. Verifica sempre la data di scadenza (l’etichetta indica la scadenza o il tempo di scadenza una volta aperto il prodotto). Fai un test dietro l’orecchio del bimbo prima di procedere al trucco.
Dal sito su citato leggiamo che I Carabinieri del Nas (Nucleo Anti Sofisticazione) effettuano numerosi controlli, verifiche della sicurezza e della conformità dei prodotti tradizionalmente utilizzati nel periodo di carnevale.
“Gli interventi interessano l’intera filiera commerciale (produzione, importazione, distribuzione all’ingrosso e vendita al dettaglio) e le aziende di settore che trattano articoli ludici per il periodo di carnevale. Dietro quelle mascherine, quegli spray apparentemente innocui, potrebbero esserci situazioni produttive totalmente illegali e l’utilizzo di sostanze irritanti e tossiche.
Non bisogna sottovalutare il pericolo che si cela dietro tali prodotti qualora privi dei requisiti di sicurezza, specialmente se si considera che i destinatari nonché utilizzatori finali sono perlopiù i bambini. Le irregolarità sinora riscontrate riguardano principalmente la mancanza di indicazioni obbligatorie nelle etichettature e nelle confezioni dei prodotti, con particolare riguardo alla corretta modalità d’uso e alla sicurezza, alle istruzioni in lingua italiana, all’omessa presenza della marcatura CE.
Queste caratteristiche tecniche obbligatorie alla commercializzazione permettono di escludere la presenza di sostanze tossiche/pericolose/allergiche all’interno degli articoli o la possibilità di ingestione di parti e frammenti con rischio di soffocamento, specie nei bambini. In tale contesto, si segnala il recente sequestro di circa un centinaio di bombolette spray prive delle previste indicazioni da parte del Nas di Cremona”.
Per contatti, richieste per trattare specifici argomenti nei prossimi appuntamenti, curiosità e domande, utilizzate la seguente email sicurezza.prevenzione360@gmail.com
Aldo Ciccone (Anvvf Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale).
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