LARINO. Peppino Impastato fu ai suoi tempi e resta ancora oggi il simbolo di una rara resistenza contro la mafia. Un vero emblema di coraggio e di impegno civile che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’antimafia sociale. Nacque il 5 gennaio 1948 a Cinisi, un piccolo Comune in provincia di Palermo, Peppino proveniva da una famiglia con legami alla mafia: suo padre, Luigi Impastato, era un mafioso affiliato a Cosa Nostra. Tuttavia, Peppino scelse fin da giovane di opporsi a questa realtà, rifiutando il sistema mafioso e dedicandosi alla politica e al giornalismo.
La sua storica emittente radiofonica “Radio Aut”, serviva da megafono per denunciare i crimini e le attività illecite della mafia. Il suo programma “Onda Pazza”, era molto popolare tra i giovani e diventò in breve tempo un simbolo di resistenza coraggiosa contro la mafia. Nonostante le minacce e le intimidazioni, Peppino continuò la sua battaglia, rifiutando di piegarsi alla logica del silenzio e dell’omertà. Il 9 maggio 1978, Peppino Impastato fu assassinato. Il suo corpo fu trovato lungo i binari della ferrovia, fatto esplodere con la dinamite in un tentativo di far passare la sua morte per un incidente o un suicidio. La sua morte fu inizialmente archiviata come un incidente, ma grazie all’impegno della sua famiglia, in particolare di suo fratello Giovanni, e di associazioni antimafia come Centro Impastato, la verità venne a galla.
Nel 2002, dopo anni di battaglie legali, Gaetano Badalamenti fu condannato all’ergastolo per l’omicidio di Peppino. Meravigliosa la sua frase sulla bellezza come antidoto contro la mafia. «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante nel davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione a rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore».
Oggi, Peppino Impastato è ricordato come un eroe di giustizia e libertà, e la sua eredità continua a ispirare chi combatte per un mondo più giusto e libero dalla criminalità organizzata. Il suo esempio rimane un faro per tutti coloro che credono che un altro mondo sia possibile, un mondo dove la mafia non abbia più potere e dove la voce di chi denuncia possa risuonare libera e forte.