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giovedì 19 Giugno 2025
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«Piccoli ma efficienti», il Tribunale di Larino ‘resiste’

TERMOLI. Nonostante non ci siano per ora iniziative legislative sulla soppressione di tribunali minori, ma le parole pronunciate alcune settimane fa in televisione dal Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, che citava proprio il caso di Larino, ha rimesso in modo la macchina per difendere il presidio di legalità frentano. Per questo, ieri mattina, il presidente del Tribunale Michele Russo e il presidente dell’Ordine degli avvocati frentano, Michele Urbano, uno accanto all’altro, hanno blindato la necessità di avere il territorio guarnito e non sprovvisto di Procura e giudici.

L’hanno fatto, numeri alla mano, ossia mettendo in evidenza la produttività delle sezioni in cui si divide, dove con un anno e mezzo di anticipo sono stati raggiunti i risultati chiesti dal Pnrr.

«Per fornire un contributo informativo di fronte a notizie che non corrispondono alla realtà; del nostro tribunale si è detto che questo che piccoli uffici non possono funzionare. Questo non corrisponde alla realtà perché questo ufficio, invece, non solo funziona, ma è divenuto ufficio modello negli 8 anni che io ho trascorso come presidente, dove abbiamo sistematicamente ridotto l’arretrato», ha ribadito Russo, «avendo smaltito il 91% dei procedimenti civili che, iscritti fra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2022, erano ancora pendenti a quest’ultima data. Non solo. Come è noto, gli obiettivi del Pnrr sono stati rimodulati al ribasso rispetto a quelli iniziali, rivelatisi per molti uffici eccessivamente onerosi. Ebbene, il Tribunale di Larino aveva raggiunto e superato già al 30 giugno 2023 — collocandosi fra i primi quattro Tribunali italiani per percentuale di riduzione dell’arretrato.

La conferenza di ieri mattina è stata seguita in diretta Facebook da Termolionline.

L’obiettivo intermedio originario (riduzione del 65% rispetto al dato baseline del 31 dicembre 2019) fissato per il 31 dicembre 2024 e a quest’ultima data ha ridotto del 94%, rispetto al dato baseline originario del 31 dicembre 2019, i procedimenti ultra-triennali. Altrettanto incisiva è risultata l’azione svolta nel settore penale, nel quale, nonostante il rallentamento dovuto alla pandemia, le pendenze sono state più che dimezzate rispetto al periodo iniziale: GIP/GUP -79%; dibattimento monocratico -52%; dibattimento collegiale -55%.Il valore dei suddetti risultati si apprezza ancor più considerando il carico di lavoro pro capite accertato dal Ministero della Giustizia in occasione dell’ultima revisione delle piante organiche dei magistrati: difatti, dalla “Relazione tecnica sul progetto di determinazione delle piante organiche del personale di magistratura di merito” del 17 dicembre 2019 risulta che il Tribunale di Larino registrava nel rapporto Iscritti Totale (media triennio 2016-2018) su Organico un valore (805) superiore alla media nazionale (662).

Ha determinato, secondo la valutazione concorde del Ministero della Giustizia e del Csm, l’aumento di una unità dell’organico dei giudici.

In otto anni il Presidente del Tribunale ha dovuto gestire due assenze — in tempi distinti —per maternità e cinque trasferimenti; attualmente è in corso una nuova assenza per maternità ed è sopraggiunta la scopertura del posto di presidente del Tribunale (che il dottor Russo ricopre in regime di reggenza, essendo scaduto il periodo massimo di permanenza nel medesimo posto direttivo), seguita dal trasferimento di un giudice (il sesto). Eppure, non si è mai dovuto fare ricorso all’applicazione di magistrati di altri uffici per comporre i collegi né per altre esigenze, con la sola eccezione dell’applicazione del magistrato distrettuale per la sostituzione di una delle tre colleghe che in tempi diversi sono state assenti per maternità (negli altri due casi non è stato possibile, per la vacanza del posto di magistrato distrettuale, usufruire di tale strumento istituzionalmente dedicato, fra l’altro, a fronteggiare proprio le assenze per maternità). E ciononostante il pesante carico del collegio penale, che alla fine del 2016 presentava una pendenza di quasi cento processi e che nel corso degli otto anni dal 2017 al 2024 ha registrato una media annua di iscrizioni di 38 processi».

Numeri che sono stati corroborati da Michele Urbano, che è tornato alla carica per avere un magistrato in più in Procura, che significa aumento del bastione di legalità, sia lui che Russo hanno evidenziato come il basso Molise ha rischi notevoli di infiltrazioni sia di micro che macro-criminalità, ricordando anche le parole del Procuratore aggiunto di Foggia, Laronga.