TERMOLI. La carenza di medici è sempre ombra di dubbio uno dei vulnus più evidenti della nostra società, figlia di scelte sbagliate nel corso dei decenni e in Molise ha raggiunto livelli critici, mettendo a rischio uno dei servizi fondamentali per i cittadini: la Continuità Assistenziale. Questo servizio, meglio noto come guardia medica, rappresenta un pilastro per la gestione delle emergenze sanitarie non urgenti durante le ore in cui i medici di famiglia non sono disponibili. Tuttavia, la carenza cronica di personale medico ha reso sempre più difficile garantire un servizio efficiente, portando la Regione ad adottare misure straordinarie per evitare il collasso del sistema.
Una situazione critica tra carenza di personale e difficoltà logistiche
La carenza di medici in Molise è una problematica ormai cronica, aggravata dall’invecchiamento della forza lavoro e dall’alta età media dei medici ancora in servizio. Le difficoltà sono accentuate dalla conformazione geografica della regione, caratterizzata da un territorio montuoso e una bassa densità abitativa. A questo si aggiungono infrastrutture stradali spesso carenti, specialmente nei mesi invernali, che rendono difficile l’accesso alle strutture sanitarie per chi vive nelle aree più isolate.
Questa situazione ha portato a un sovraccarico del Pronto Soccorso, con un afflusso di pazienti che spesso non necessitano di cure d’emergenza ma non trovano alternative valide. La mancata copertura della Continuità Assistenziale in alcune zone della regione ha peggiorato il quadro, lasciando molti cittadini senza un punto di riferimento per problemi di salute urgenti ma non gravi.
Le misure adottate: interventi temporanei per garantire il servizio
Per far fronte a questa emergenza, la struttura commissariale ha prorogato le misure assunte nei mesi scorsi, frutto di quanto emerso dal Comitato Regionale per i Rapporti con i Medici di Medicina Generale, che ha proposto misure straordinarie per contrastare la carenza di personale. Il decreto commissariale del 13 febbraio 2025 prevede infatti:
- L’impiego temporaneo di medici non inclusi nelle graduatorie regionali, purché in possesso dei requisiti necessari.
- La revisione temporanea dei massimali orari per i medici in servizio, permettendo loro di coprire più turni e garantire continuità assistenziale.
- La pubblicazione di avvisi da parte di Asrem per la formazione di graduatorie aziendali destinate a incarichi provvisori, a tempo determinato o di sostituzione.
Queste misure hanno l’obiettivo di tamponare l’emergenza nel breve termine, in attesa di un nuovo Accordo Integrativo Regionale (AIR) che possa affrontare la problematica in modo strutturale e duraturo.
Nuovi limiti orari per i medici di medicina generale
Una delle novità principali introdotte dal decreto riguarda la compatibilità tra ore di servizio e numero di assistiti per i medici di medicina generale. Secondo le nuove disposizioni:
- Per chi ha fino a 650 assistiti, il limite rimane 24 ore/settimana.
- Per chi ha tra 651 e 1120 assistiti, il minimo sarà di 12 ore/settimana, con possibilità di arrivare a 24 ore/settimana su base volontaria.
- Per chi ha tra 1121 e 1500 assistiti, sarà consentito un massimo di 12 ore/settimana su base volontaria.
Queste misure, pur rappresentando un sollievo immediato, non risolvono il problema strutturale della sanità molisana, che necessita di investimenti a lungo termine per attrarre nuovi medici e migliorare l’organizzazione dei servizi.
Un futuro incerto per la sanità molisana
Il decreto rimarrà in vigore fino all’approvazione di un nuovo Accordo Integrativo Regionale, ma la situazione resta complessa. La carenza di personale medico, le difficoltà logistiche e le condizioni di lavoro sempre più gravose rischiano di compromettere ulteriormente la qualità dell’assistenza sanitaria nella regione.
Resta da vedere se le misure temporanee adottate saranno sufficienti a garantire la Continuità Assistenziale nei prossimi mesi o se saranno necessarie ulteriori soluzioni per evitare il collasso del sistema sanitario molisano.