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lunedì 19 Maggio 2025
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Sul futuro del centro storico la gente si divide ancora

TERMOLI. Dopo anni di silenzio, o di discussioni sopite dall’iter dei ricorsi amministrativi, la questione della riqualificazione del centro storico sta tornando prepotentemente alla ribalta.

La volontà ribadita dall’impresa titolare del project financing che venne approvato dall’amministrazione Sbrocca mette il Comune di Termoli dinanzi a un bivio, ma è solo l’atto finale di ciò che è maturato dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che nella primavera del 2023 – clamorosamente – ripristinò quella procedura che era stata fermata dal Tar a pochi giorni dal ballottaggio delle amministrative del 2019.

L’opinione pubblica è divisa, come spesso avviene in casi simili, dove ci sono idee e contrapposizioni di parte, le stesse che portarono a impugnare l’opera e a bloccarla.

Tuttavia, la partita ora si lega alla sorte di fondi che potrebbero non essere più disponibili, ma anche all’esigenza di rimettere mano a un centro storico che denota limiti, come in questa settimana abbiamo messo in evidenza.

«Sarebbe l’opera più grandiosa per riqualificare davvero il centro di Termoli e dar vita alla mobilità. Cosa che in questi lunghi anni penalizza il Corso centrale, il traffico di auto, senza poi avere la possibilità di parcheggi», una delle riflessioni che ci sono state veicolate a corredo delle ultime nostre pubblicazioni.

L’altra campana, invece, evidenzia il ricorso al cemento in luogo della storia.

Insomma, difficile contemperare tutti i punti di vista.

Facendo un percorso a ritroso, per molti, l’errore strategico, fu quello di non dare alla comunità locale la possibilità di esprimersi, attraverso il quesito referendario, delegando così alla popolazione locale la scelta finale sulla fattibilità del piano di riqualificazione, c’è chi era convinto (e lo è tuttora), che il quesito avrebbe visto la prevalenza dei favorevoli, rispetto ai contrari. Non lo sapremo mai, è evidente.

La vicenda di Pozzo Dolce, oltretutto, ha impresso la volontà e l’esigenza che il centro storico debba essere adeguato alle esigenze, non solo di mobilità, ma anche di vivibilità.

Emanuele Bracone