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mercoledì 21 Maggio 2025
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«La criminalità cresce quando le persone oneste tacciono»

TERMOLI. Un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Campobasso ha messo in luce una rete criminale operante in Molise, che coinvolge 47 indagati accusati di associazione mafiosa, estorsioni e traffico illecito di rifiuti. L’inchiesta ha rivelato una serie di operazioni illecite che vanno dallo smaltimento abusivo di rifiuti pericolosi, tra cui l’amianto, alla gestione fraudolenta di aziende legate al settore edilizio e immobiliare.

In particolare, uno degli aspetti più preoccupanti emersi riguarda il traffico illecito di materiali pericolosi, una delle attività più redditizie per le organizzazioni mafiose. Lo smaltimento abusivo di rifiuti, infatti, non solo danneggia gravemente l’ambiente, ma mette a rischio la salute pubblica, con effetti devastanti come l’inquinamento delle falde acquifere e l’emissione di sostanze tossiche nel suolo.

Queste operazioni illecite hanno inoltre permesso alle organizzazioni criminali di infiltrarsi nel tessuto economico locale, in particolare attraverso il riciclaggio di denaro sporco nel settore immobiliare. Gli investigatori hanno scoperto che numerose imprese, spesso legate da rapporti con la criminalità organizzata, hanno effettuato investimenti sospetti, con l’intento di “ripulire” capitali derivanti da attività illecite, senza alcuna logica di mercato.

Andrea Montesanto, rappresentante di Costruire Democrazia, ha sottolineato l’urgenza di un’azione costante contro le infiltrazioni mafiose nel Molise, regione finora considerata meno esposta a tali fenomeni.

«Mafia. Un campanello d’allarme per il Molise. È diverso tempo che noto operazioni alquanto dubbie sulla costa molisana, fatte da imprenditori altrettanto dubbi. Ma a quanto pare… il problema non è solo legato all’imprenditoria e al settore immobiliare. Fermo restando il principio di innocenza fino a sentenza definitiva. La recente operazione della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Campobasso ha portato alla luce una realtà molto preoccupante. 47 persone indagate per reati legati alla criminalità organizzata, tra cui associazione mafiosa, estorsione e traffico illecito di rifiuti. Uno degli aspetti più allarmanti, secondo il mio punto di vista, riguarda proprio lo smaltimento illegale di rifiuti. Le indagini hanno rivelato profitti illeciti e pratiche criminali per lo smaltimento abusivo di materiali pericolosi, tra cui l’amianto. Oltre al danno economico e sociale, questa attività spesso è una minaccia diretta per la salute pubblica e per l’ambiente. Il traffico di rifiuti è una delle attività più redditizie per le organizzazioni criminali. Questo fenomeno spesso nel tempo porta a conseguenze devastanti per il territorio, come abbiamo già visto in Campania: – Sostanze tossiche e materiali inquinanti vengono dispersi nel suolo e nelle falde acquifere, compromettendo interi ecosistemi. – L’inquinamento derivante da queste pratiche può causare gravi malattie, come problemi respiratori, tumori e disturbi neurologici. Il problema del riciclaggio di denaro sporco è un altro aspetto da non sottovalutare. Spesso, infatti, la criminalità organizzata utilizza il settore immobiliare e commerciale per ripulire il denaro proveniente da attività illecite, investendo ingenti somme senza alcuna logica di mercato. Questi investimenti vengono fatti spesso in perdita, perché l’obiettivo non è il profitto, ma il riciclaggio stesso. Di conseguenza, l’intero tessuto economico locale viene compromesso. Per questo motivo è fondamentale che gli amministratori locali siano vigili sulle autorizzazioni edilizie e sulle nuove attività commerciali, segnalando qualsiasi operazione sospetta. Troppo spesso vediamo amministratori compiacenti o incompetenti, ed è proprio su queste debolezze che la criminalità organizzata fa leva per infiltrarsi nel nostro territorio. L’inchiesta della DDA di Campobasso è un chiaro segnale che anche in regioni considerate “meno esposte” alla criminalità organizzata, le mafie sono presenti e operano con strategie sempre più sofisticate. In questo contesto, è fondamentale che i cittadini non restino in silenzio. Ogni segnalazione di attività sospette può fare la differenza. Molti casi dimostrano che le infiltrazioni mafiose, se intercettate nella loro fase iniziale, possono essere fermate con maggiore facilità. Al contrario, quando il fenomeno si radica profondamente, diventa estremamente difficile da estirpare. “La criminalità cresce quando le persone oneste tacciono. Non essere complice del silenzio”».