CAMPOBASSO. Una inchiesta che potrebbe dare uno scossone alla società molisana, in particolare nella provincia di Campobasso e ancora di più sulla costa adriatica.
E’ quella di cui ha parlato per prima Norbaonline, dal territorio pugliese, anche se è partita dalla direzione distrettuale antimafia di Campobasso. Ben 47 gli indagati nell’attività d’indagine che mira a ricostruire una rete piuttosto consolidata che agiva negli ambienti del narcotraffico, di estorsioni e rifiuti speciali.
La Direzione distrettuale antimafia di Campobasso sta conducendo un’inchiesta che ha portato all’individuazione di quarantasette persone coinvolte in attività criminali legate all’estorsione, al traffico illecito di rifiuti e alla turbativa d’asta.
Le autorità hanno ricostruito una fitta rete di rapporti estorsivi, innescata dal mancato pagamento di sostanze stupefacenti, che ha favorito operazioni di traffico illecito di materiali speciali e pericolosi. Tra questi spicca l’amianto, ma non solo: le indagini puntano anche a un sistema criminale che ha permesso ad alcune aziende lungo la costa molisana di ottenere ingenti profitti operando senza le necessarie autorizzazioni e ricorrendo a false attestazioni.
Questo caso evidenzia come, dietro apparenti operazioni economiche, si celino dinamiche illecite che minacciano la sicurezza ambientale e l’ordine pubblico, richiedendo un intervento deciso delle istituzioni per smantellare reti criminali capaci di sfruttare il vuoto normativo e compromettere la tutela del territorio.