TERMOLI. Volti nuovi e vecchie conoscenze, quelli contenuti nell’avviso di conclusione indagini preliminari che la procura distrettuale antimafia di Campobasso, ha notificato a 47 diversi soggetti, la maggior parte pugliesi e molisani, ma non solo. Inchiesta di cui abbiamo dato notizia ieri sera.
Un fascicolo zeppo di intercettazioni telefoniche, attraverso cui viene ricostruita l’attività degli indagati, tra cui imprenditori, professionisti, pregiudicati e dipendenti delle medesime aziende coinvolte. Una ventina i molisani, o che risiedono in Molise, le persone (o ditte) a cui la Dda del capoluogo contesta ipotesi di reato a vario titolo, ma ci sono anche personaggi della Campania, sia Napoli che del casertano, siciliani e qualcuno che risiede in Abruzzo. Insomma, un vasto giro, finito sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti.
Piazze coinvolte quelle di Termoli e Campomarino, ma anche altre ‘residenze’ del basso Molise. Contestati episodi di spaccio, metodi estorsivi per compiere affari, recuperando crediti e saldi. Ma soprattutto, riflettori accesi sul traffico di rifiuti, con centinaia di trasporti considerati illeciti, per migliaia di tonnellate di rifiuti speciali. Una inchiesta porta avanti dal Gico della Guardia di Finanza per alcuni anni, che mirava proprio a scoprire intrecci di questa natura sul territorio e sulla direttrice tra imprese che operano nel campo dell’ambiente e ‘territori’ a rischio infiltrazione.