martedì 11 Febbraio 2025
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Campomarino saluta il colonnello Stewart, l’ultimo collegamento il 3 gennaio

CAMPOMARINO. Si è spento domenica 2 febbraio, all’età di 100 anni, il tenente colonnello Harry Stewart (Dfc), figura leggendaria dell’aviazione statunitense, il cui coraggio e spirito di sacrificio hanno lasciato un segno indelebile nella storia degli Stati Uniti d’America.

La sua esperienza come pilota di caccia durante la Seconda Guerra Mondiale lo portò a compiere 43 missioni di combattimento nei cieli d’Europa con il suo P-51 Mustang, distinguendosi per abilità e coraggio. Volò con il 332° Gruppo Caccia dal campo di aviazione di Ramitelli, a Campomarino.

Nato il 4 luglio 1924 a Newport News, in Virginia, Stewart dedicò la sua vita al servizio del proprio paese, combattendo una duplice battaglia: per la libertà in Europa e per i diritti del suo popolo in patria.

Arruolatosi nell’Aviazione statunitense (US Army Air Forces) a soli 18 anni, divenne uno dei leggendari Tuskegee Airmen, il primo gruppo di aviatori afroamericani dell’esercito degli Stati Uniti. Il 1° aprile 1945, durante una missione di scorta ai bombardieri sopra Linz, in Austria, abbatté tre aerei nemici in un solo giorno, impresa che gli valse la Distinguished Flying Cross (Dfc), la più alta onorificenza per un pilota. Inoltre, fece parte della squadra che vinse la prima competizione di combattimento aereo Top Gun dell’Air Force nel 1949.

Terminata la guerra, Stewart proseguì la carriera militare fino al 1950, per poi iscriversi al College of Engineering della New York University. In seguito, divenne vicepresidente della Anr Pipeline Company di Detroit.

Lo scorso 3 gennaio, il colonnello Stewart si è collegato da remoto con la città di Campomarino per la presentazione dei calendari sui campi di aviazione della Seconda Guerra Mondiale, a cura di Giuseppe Marini. Con sorprendente lucidità, ha ricordato la sua esperienza, dialogando con Marini, il sindaco, il presidente del consiglio comunale e i presenti nella sala consiliare.

Ha rievocato Ramitelli Airfield come la loro “seconda casa”, descrivendo le procedure di decollo, l’allineamento verso il mare e i suoi amici piloti, compresi quelli delle squadriglie con le code gialle di Madna.

La sua scomparsa rappresenta una perdita incommensurabile per il popolo americano e per la comunità di Campomarino, che si stava adoperando per riportarlo fisicamente nella sua “seconda casa” in occasione dell’ottantesimo anniversario del VE-Day 2025.

Oggi Campomarino piange la scomparsa di un eroe, un suo figlio adottivo, un uomo e un militare che ha incarnato i valori più nobili dell’animo umano, tanto in pace quanto in guerra. La sua eredità di coraggio, resilienza e impegno civile continuerà a ispirare le generazioni future.

Ciao, Harry.

Giuseppe Marini.