TERMOLI. Ebbene sì, a Termoli, un tempo, la presenza di molte banche significava probabilmente che circolava parecchia moneta. Durante il boom economico, il lavoro iniziava a proliferare anche dalle nostre parti.
La foto che vi mostriamo (gentilmente offerta dal profilo Facebook Gente di Termoli) ritrae la filiale termolese del Banco di Napoli, che, prima di chiudere, aveva la sua ultima sede in Corso Umberto, all’angolo con Corso Nazionale. In precedenza, la banca si trovava in Corso Nazionale, all’angolo con Via XX Settembre.
Prima che quel locale diventasse la nuova sede del Banco di Napoli, noi ragazzi dell’epoca lo frequentavamo perché ospitava il Bar Centrale, un locale molto amato dai giovani, anche perché al suo interno c’era un biliardo.
Ma soprattutto, era il regno di un vero e proprio mito termolese: il barman Franco Bontempo, che preparava cappuccini schiumosi dal gusto inconfondibile.
Chi, come il sottoscritto, ha avuto la fortuna di assaporarli, può ancora ricordare il dolce sapore che restava in bocca per tutta la giornata.
Quando il Bar Centrale chiuse, per noi giovani vitelloni di provincia fu una grande delusione. Togliere un bar-ritrovo in una città ancora alla ricerca di luoghi di svago per metterci una banca ci sembrò quasi un sacrilegio. Soprattutto perché noi, a differenza di altri, non navigavamo certo nell’oro. Ma ci siamo dovuti adeguare al corso dei tempi e cercare altri luoghi dove ritrovarci.
Quel locale, che per noi ragazzi era il massimo, oggi non ospita più nemmeno la banca: al suo posto c’è un negozio di una catena di prodotti di bellezza per donne. A chi, come me, è rimasta la nostalgia canaglia di quei cappuccini schiumosi, serviti a volte con la brioche (che allora si chiamava così, non cornetto come oggi), non resta che il ricordo. Franco Bontempo, il re dei barman termolesi di allora e anche dopo, resta un’icona di quel tempo.
Michele Trombetta