SAN MARTINO IN PENSILIS. La comunità ha vissuto una mattinata intensa e ricca di spiritualità nei festeggiamenti in onore di San Biagio Vescovo e Martire. La giornata è iniziata presto, con la Celebrazione Eucaristica delle 7:30, durante la quale è avvenuta la solenne consegna della croce ai cavalieri.
Subito dopo, il rito della benedizione dei pani e della gola ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, legati alla tradizione che invoca la protezione del Santo contro i mali della gola.
A mezzogiorno, la comunità ha ricevuto la benedizione ufficiale, col parroco don Nicola Mattia, un momento di forte coinvolgimento, in cui i cavalieri hanno rinnovato il loro impegno di devozione. Nonostante, qualche disagio a causa della pioggia, persone sono accorse per rendere omaggio a San Biagio, testimoniando una profonda appartenenza alla tradizione religiosa.
Ora, con l’avvicinarsi delle 16, cresce l’attesa per la Celebrazione Eucaristica, che sarà presieduta da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Gianfranco Luca. Al termine della funzione, la città renderà il suo tributo più solenne al Santo con la tradizionale processione per le vie cittadine. Il corteo religioso vedrà la partecipazione dei cavalieri, in abiti sobri e decorosi, insieme a una folla di fedeli pronti ad accompagnare la statua del Santo lungo il percorso. Sarà un momento di grande suggestione e raccoglimento, che si concluderà con la benedizione della gola, ultimo atto di questa giornata di fede e tradizione.
Nel frattempo, continua la raccolta di generi alimentari per la Caritas parrocchiale, un segno tangibile della volontà della comunità di tradurre la propria devozione in gesti di aiuto concreto per chi è in difficoltà.
La città si prepara dunque a vivere le ultime, ma più sentite, ore di celebrazione. Tra poco, San Biagio tornerà a percorrere le strade di San Martino, portando con sé la benedizione e la protezione che i fedeli attendono con devozione anno dopo anno.
LA DEVOZIONE (Dal santorale di don Nicola Mattia)
Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è perciò spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l’occidentale Costantino e l’orientale Licinio. Nell’VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella
parte del corpo. A quell’atto risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate. (Avvenire)
Luogo in cui la festa-memoria viene celebrata: Acquaviva Collecroce – San Felice del Molise – San Martino in Pensilis
La pietà popolare:
Ad Acquaviva Collecroce: il pane (pandiza) e i dolci (colaci) benedetti vengono distribuiti alla comunità. Il 2 febbraio si svolge la fiera di San Biagio.
A San Felice del Molise: la benedizione dei dolci tipici (colaci) dona alla festa una particolare impronta gioviale.
A San Martino in Pensilis: all’alba un corteo di uomini e donne a cavallo attraversano il paese al suono di un tamburo. Dopo la benedizione ricevono il Crocifisso e si recano in pellegrinaggio nell’agro del paese dove sorgeva un’antica chiesa rurale. Compiuti dei giri intorno alla “pietra” che ricorda la sacralità del luogo e dopo una sosta conviviale si riprende il cammino verso il centro abitato in forma di processione al canto delle litanie.
Arrivati in paese i cavalli e i cavalieri compiono un giro intorno alla chiesa parrocchiale quindi ricevono la benedizione.
La distribuzione del pane benedetto e la benedizione della gola, accompagnano i gesti rituali di tutta la giornata.
In ricordo di un miracolo attribuito al santo in molte comunità in questo giorno i fedeli ricevono la benedizione della gola.




