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sabato 14 Giugno 2025
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Termoli si stringe nel ricordo di Mirko Greco: una marcia per la verità, la giustizia e il cambiamento

TERMOLI. Una fiaccolata silenziosa, ma densa di emozione e dolore, ha avvolto le strade di Termoli nella sera del ricordo. Il volto di Mirko Greco, giovane di soli ventidue anni, scomparso tragicamente lo scorso 26 dicembre, era nel cuore e negli occhi di tutti i presenti. Almeno duecento persone hanno risposto con commozione all’appello di Danilo Lacchini, illuminando la città con le loro candele, simbolo di una speranza che non vuole spegnersi, di una richiesta di verità che non intende restare inascoltata.

La manifestazione, nata dal dolore e dalla voglia di giustizia, ha trovato pieno sostegno nella famiglia di Mirko, in particolare nella madre Patricia Andrea Trigari Olave e nel padre Fabrizio. Un dolore incolmabile il loro, ma anche una forza straordinaria che li spinge a cercare risposte, a impedire che un’altra famiglia possa trovarsi nella loro stessa devastante situazione.

Il corteo si è mosso con un silenzio assordante da piazza Monumento alle 18.30, proseguendo poi attraverso Corso Nazionale, via Roma, via Margherita di Savoia, via Sannitica, via Mario Milano e Corso Umberto, per tornare infine al punto di partenza. Ad accompagnare i manifestanti, la Digos del commissariato di Polizia e la Polizia locale, persone che sono diventati testimoni di un’onda di dolore e dignità che ha attraversato la città.

Patricia Andrea Trigari Olave, con voce spezzata ma fiera, ha ribadito un messaggio straziante ma potente: “Mirko non è morto per sua volontà. Se fosse stato in un’altra regione, oggi sarebbe ancora vivo”.

Le lacrime di una madre, il dolore di un’intera comunità, la richiesta di risposte: la marcia di Termoli è stata un grido silenzioso che ha toccato il cuore di tutti. Ogni giovane è un pilastro del futuro, e «perdere una vita in circostanze evitabili è un’ingiustizia che nessuno può più ignorare».

La famiglia Greco e i partecipanti alla fiaccolata sperano che questa iniziativa possa essere il punto di partenza di un cambiamento concreto. Perché il dolore non deve mai più rimanere inascoltato, e la giustizia non può più aspettare.

Emanuele Bracone