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mercoledì 21 Maggio 2025
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«In fabbrica tornino le produzioni tradizionali»

TERMOLI. La prospettiva sempre più remota che la Gigafactory di Termoli si realizzi sul serio, con le novità che sono pervenute dal fronte francese di Totalenergies, hanno allarmato e non poco le parti sociali (e non solo i sindacati).

Per Francesco Guida, segretario territoriale della Uilm: «Le dichiarazioni di Patrick Pouyanné,  numero uno di TotalEnergies, confermano un quadro che denunciamo da tempo: l’Italia rischia di restare esclusa dagli investimenti strategici per la transizione industriale ed energetica del settore automotive. Se da un lato emerge il parziale disimpegno di TotalEnergies sulla Gigafactory di Termoli, dall’altro resta un grande punto interrogativo sulle reali intenzioni di Stellantis, che dovrà chiarire il proprio piano industriale. Proprio per questo, dopo la manifestazione di Bruxelles e gli incontri con gli europarlamentari, abbiamo avanzato richieste precise: vogliamo certezze su Termoli. Chiediamo l’assegnazione di uno o più prodotti di meccanica tradizionale, per garantire continuità occupazionale e produttiva. Allo stesso tempo, è fondamentale comprendere il destino della Gigafactory e se Stellantis intenda ancora investire sul sito. Il 19 marzo il presidente di Stellantis Elkann sarà in Parlamento: ci aspettiamo risposte chiare. Inoltre, all’inizio di marzo, l’incontro europeo sull’automotive sarà un altro passaggio cruciale per definire il futuro della transizione industriale. L’Italia non può essere marginalizzata mentre altri Paesi concentrano su di sé tutti gli investimenti. La nostra mobilitazione continua: il settore automotive italiano ha bisogno di politiche industriali serie e di impegni concreti da parte di chi ha responsabilità nelle scelte strategiche. Noi continueremo a batterci affinché Termoli non venga sacrificata».

Per Giovanni Mercogliano (Fismic-Confsal): «Se le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Totalenergies fossero confermate si prospetterebbe uno scenario catastrofico per il territorio di Termoli e per l’intero settore automotive in Italia. La realizzazione della Gigafactory a Termoli è fondamentale per la transizione all’elettrico e il mantenimento dei posti di lavoro. Il Ministro Urso e la Regione Molise avevano garantito nuovi fondi per la costruzione della nuova fabbrica di batterie a Termoli. Il fatto che uno dei tre soci di Acc si stia defilando dagli impegni presi è molto grave. Si ritiene necessario un chiarimento da parte di Acc e anche da parte del governo italiano, che si faccia chiarezza sul futuro delle lavoratrici e lavoratori Stellantis di Termoli».

A chiedersi «Che fine farà il progetto della Gigafactory di Termoli?» anche il sindaco di Isernia, Piero Castrataro.

«Preoccupano, davvero tanto, le dichiarazioni del numero uno di TotalEnergies, partner di Stellantis e Mercedes, sull’intenzione di potenziare lo stabilimento francese e rinunciare a quelli italiano e tedesco. Rischiano quindi di trovare conferma, nonostante la valanga di rassicurazioni arrivata dalla “filiera istituzionale”, i timori nati la scorsa estate quando l’operazione per la realizzazione della fabbrica di batterie termolese era stata “congelata” da Acc, nell’intento di “rivedere le strategie”.

Le affermazioni di Pouyanné gettano nuove ombre di incertezza sul futuro di uno degli investimenti più importanti per il nostro territorio.

In gioco c’è la stabilità occupazionale di molte famiglie molisane. Il settore automotive, che rappresenta il 20% della forza lavoro privata in Molise, è un pilastro fondamentale per la nostra economia. Ѐ, dunque, cruciale che Governo e Regione mettano in campo azioni chiare e tempestive e che pretendano risposte certe per evitare che si resti in balìa dell’insicurezza. La Gigafactory è per Termoli e per il Molise una grandissima occasione di riscatto e l’opportunità di diventare punto di riferimento nazionale nella transizione verso l’elettrico. Il naufragio di questo progetto, che prevede di dare lavoro a 2000 operai, sarebbe un altro duro colpo allo sviluppo del Molise. Qui serve un po’ di determinazione!»